Society
di Marco Beltramelli 22 Settembre 2021

500000 firme non sono abbastanza

Ora che l’obiettivo minimo è stato raggiunto è ancor più importante farsi sentire. Per evitare che, per l’ennesima volta, tutto vada in fumo.

Il referendum per legalizzare la coltivazione di quattro piante di cannabis e la depenalizzazione della sostanza di cui vi avevamo parlato qui ha raggiunto in poco meno di una settimana la soglia di 500 mila firma necessaria per far discutere la legge. In Italia si stimano più di 6 milioni di consumatori (nel quale sono compresi molti pazienti che utilizzano la cannabis per curare le proprie patologie) a cui si devono aggiungere i non consumatori favorevoli alla legalizzazione, gli occasionali e i minorenni, che non possono ancora votare ma magari sono già consumatori e una regolamentazione, proprio come l’alcool e il tabacco (che arrecano ben più danni) , terrebbe sicuramente a distanza almeno sino alla maggior età. Che il proibizionismo abbia fallito non solo sul piano pratico ma anche su quello etico è un dato di fatto.

Ma questo è un capitolo a parte, voglio dire, ora che l’obiettivo minimo è stato raggiunto dobbiamo fare ancora meglio -per combattere la campagna di oscuramento dei media conservatori e l’omertà di diversi esponenti politici che preferiscono non esprimersi su un argomento che reputano ancora tabù- è importante farsi sentire con ancor più forza. E ribadire ancora una volta che non si tratta semplicemente di “fumare le canne”. La battaglia per la legalizzazzione della cannabis è una battaglia di civiltà e democrazia che, oltretutto, comporterebbe una serie di vantaggi talmente evidenti che ormai ci siamo stufati di elencare: la lotta alla mafie, i profitti economici e i nuovi posti di lavoro, il risvolto ecologico e non ultimo il suo utilizzo in campo sanitario.

Il referdum rimarrà aperto per tutto settembre, per la prima volta, la raccolta delle firme avverrà esclusivamente per via telematica, avete ancora una settimana per aderire, ma come si fa a votare? I metodi sono essenzialmente 3. Chi ha una firma digitale personale con un dispositivo smart o un servizio di firma remota non avrà problemi, in alternativa si potrà usare il servizio a pagamento TrusPost al prezzo di 3 euro per autenticarsi in una manciata di minuti caricando il documento e attraverso un passaggio di identificazione audio video online. Troppo difficile? Per niente, ma il metodo che è andato per la maggiore è quello dello SPID, il sistema pubblico di identità personale che è “esploso”, se così si può dire, durante la pandemia perché necessario per richiedere il bonus vacanze, ma anche attivare il cashback di stato o il green pass tramite l’app IO. Sul sito del referendum trovate tutte le istrizioni per ottenere lo SPID.

Dal successo dell’eutanasia alla caccia, la pandemia sembra aver risvegliato la coscienza degli italiani, con aspetti anche inaspettati e deleteri, vedasi il recente referendum per abolire il green pass. Comunque vada a finire la questione cannabis, il primo referendum telematico rimarrà un momento topico nella storia della nostra repubblica, consegnando nella mani dei cittadini un’arma che, come tutti gli oggetti contundenti, è sempre a doppio taglio.

Nel frattempo, se non hai ancora firmato, clicca QUI.

Non hai più scuse.

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