Society
di Simone Stefanini 16 Ottobre 2014

Bello bello in modo assurdo: intervista ad un modello

La vita di un modello non è esattamente come l’avete sempre immaginata

Conosco Davide Di Sciascio, professione modello, da qualche anno. Per meriti extrafashion: semplicemente canta in una band che mi piace. È la persona che invidio di più al mondo: l’ho visto di notte ubriaco, di mattina appena sveglio, vestito elegante o con quattro stracci e questo ragazzone sta sempre una favola. Niente scalfisce ciò che la natura ha creato con così tanta generosità.

Sul serio, se arrivasse un alieno e ci vedesse in giro insieme, troverebbe davvero surreale catalogare entrambi appartenenti alla stessa specie. Da qui la curiosità (e l’invidia, che mi divora), sul dorato e controverso mondo della delle sfilate, della professione di modello. Un botta e risposta semi serio che non mancherà di riservare sorpresone.

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Essere figo è un dono naturale?
Sicuramente, ma (soprattutto per i ragazzi) contano tanto mille altre cose: essere interessanti, saper usare l’ironia, l’essere un po’ paraculi, il cervello insomma. La natura da sola può ben poco, se poi apri la bocca e rovini tutto. Facciamo che essere figo è natura + quel Quid.

Bella risposta paracula. Se sei figo però ti si aprono le porte del successo più facilmente?
Dipende, per quello conta tanto anche il culo…

Detta così suona male. Sfatami questi luoghi comuni: i modelli sono tutti gay?
Non tutti, solo quelli “con le porte del successo aperte”, vedi domanda precedente e vedi alla voce volpe/uva.

I modelli si fanno tutti di cocaina?
Ma va’, la cocaina è anni ’90; adesso c’è la crisi, si fanno tutti dei gran cannoni.

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I modelli hanno tutti un’ espressione magnum* da esibire?
Tuttissimi, alcune sono a dir poco esilaranti! Le mie preferite sono quelle dei modellini anoressico-fashionisti quando viene loro chiesto di sorridere: hai presente Chucky la bambola assassina? Creepy!

I modelli guadagnano un casino?
Ecco, magari! Questo è un po’ un mito; negli anni ’80 c’erano tanti soldi, oggi no. Contando che si tratta di un impiego saltuario, che dal cachet di un lavoro devi togliere la percentuale dell’agenzia e (un botto) di tasse, un modello in media in un anno guadagna come un cameriere. Poi per carità, se sei David Gandy** è diverso.

I modelli sono tutti belli?
No! Basta guardare le sfilate. Una a caso, Saint Laurent: fai scorrere le foto a qualsiasi ragazza e divertiti a vedere le reazioni; un po’ come la nonnina davanti al video di “Two girls, one cup”***

I modelli non mangiano?
Ecco appunto, secondo me quelli no.

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Il luogo comune sui modelli che ti fa più incazzare?
L’etichettare a priori il modello come scemo. Ho conosciuto un sacco di rincoglioniti tra i modelli, ma ne ho conosciuti di più in altri campi. I modelli passano la vita in viaggio, accumulando in una manciata di anni esperienze che tante persone non accumulerebbero nemmeno in due vite, parlano un casino di lingue e, strano a dirsi, nei tempi morti leggono tanto.

Quante ore al giorno lavora un modello?
Dipende: mediamente si passa la maggior parte delle giornate in giro a fare casting, il che significa avere una lista di appuntamenti, correre su e giù per la città per cercare di farli tutti, trovarsi spessissimo a fare delle gran file ascoltando discorsi idioti nell’attesa che arrivi il tuo momento e lo stylist di turno ti dica che sei troppo basso, troppo “europeo”, troppo commerciale o…troppo, troppo biondo! (cit.)

Come funziona l’agenzia coi modelli?
Di base ci sono due tipi di agenzie: quelle serie e quelle farlocche. Riconosci subito queste ultime perché ti chiedono un sacco di soldi per book + improbabili corsi di portamento e posa fotografica(!), ma soprattutto perché ti coprono di promesse. Se c’è una cosa che ho capito su questo lavoro è che nessuno può prometterti un cavolo, perché è tutto assolutamente imprevedibile. Conosco ragazze stupende che lavorano pochissimo, mentre basta sfogliare un qualsiasi magazine per vedere quanti cessi beccano dei contratti pazzeschi. Ci sono ragazzi che hanno faticato a sbarcare il lunario per anni, poi dal nulla hanno iniziato a lavorare tantissimo. Di base un’agenzia può sbattersi per te, ma non può farti promesse, semplicemente perché non dipende tutto da loro. Un’agenzia seria ti anticipa i primi test fotografici, ti organizza appuntamenti con dei buoni clienti ed al massimo ti dà qualche dritta sul look, il resto sta a te.

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Si scopa più facile da modello o da musicista?****
Facciamo che da musicista magari ti divertiti a fare quattro chiacchiere anche dopo la scopata. Non è che le “modellare” siano proprio famose per la varietà dei loro argomenti.

A che età si smette di essere modello? Perchè non ho ancora quarant’anni e…
Dipende dal DNA e dalla pazienza: più invecchi e meno reggi la stronzaggine e la mancanza di sensibilità di certi addetti ai lavori.

Errori da non commettere?
Rifiutarsi di viaggiare. All’inizio fa un po’ paura mollare tutto, partire ed essere lontano da tutti per mesi, però è la parte più bella di questo lavoro.

Hai posato nudo?
Yep.

Anch’io. Gne gne. La tengo nel portafogli come antifurto.

NOTE:

* Magnum: l’espressione che usa Derek Zoolander nell’omonimo film  di Ben Stiller del 2001.
** David Gandy: l’ho dovuto googolare anch’io: è un supermodello britannico talmente bello che la mia fede nell’ostinazione al farmi rifiutare delle ragazze ha ceduto per un istante.
*** “Two girls, one cup”: se non sai cosa sia, resta nell’ignoranza che è meglio.
**** Domanda trabocchetto. Per esperienza personale, se non sei figo non scopi nemmeno da musicista.

 

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