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di Elisabetta Limone 6 Maggio 2020

Il fintech in aiuto delle imprese: il caso Penta

Esiste un’industria già multimiliardaria che sta entrando a far parte delle vite di milioni di persone senza che, spesso, se ne accorgano: il FinTech

Esiste un’industria già multimiliardaria che sta entrando a far parte delle vite di milioni di persone senza che, spesso, se ne accorgano: quella della tecnofinanza, conosciuta anche come tecnologia finanziaria o financial technology, ed è proprio dalla crasi delle due parole che nasce il termine FinTech. FinTech è dunque tutto quello che riguarda l’innovazione tecnologica negli attuali servizi finanziari, con particolare attenzione al mondo bancario.

Come sta cambiando il settore bancario con il FinTech

Con l’avvento della tecnologia, il vecchio concetto di banca sta scomparendo. L’idea che per ottenere supporto e servizio da un istituto di credito un individuo necessiti di confrontarsi con un operatore di cassa, recandosi allo sportello, oramai è ben lontana da quanto sta accadendo negli ultimi anni nel settore della finanza.

Moltissimi clienti già oggi stanno utilizzando diverse piattaforme per la gestione dei loro conti, senza rendersi conto di aver a che fare con degli strumenti di Fintech. Si pensi che, secondo l’indice FinTech Adoption di EY (Ernst & Young, il noto network mondiale di servizi professionali di consulenza), già più di un terzo dei consumatori mondiali usano nella loro quotidianità almeno due servizi di tecno finanza.

Questi servizi sono rappresentati praticamente da tutte quelle attività che stanno totalmente rivoluzionando non solo le modalità di richiesta dei prestiti finanziari, ma anche la gestione degli scambi di criptovalute e le applicazioni che sono state create per la gestione del budget personale e familiare, nonché i sistemi automatizzati ideati per potersi interfacciare in modo più rapido con gli istituti bancari tradizionali e gli altri attori del mondo del credito.

Dal 2015, la FinTech sta continuando a registrare una crescita esponenziale di utenti raggiunti e ciò ha portato anche un cospicuo sviluppo del numero degli operatori addetti ai lavori di questa nuova industria, ma anche un considerevole aumento degli investitori che stanno indirizzando i loro danari in questo settore nuovo e ancora in fase di incremento.

Ovvio che i soggetti che sono stati maggiormente coinvolti dalla FinTech sono le varie start-up che nascono già con una forte propensione alla tecnologia e all’innovazione, ma non sono rimasti estranei nemmeno i più famosi istituti bancari (quali, ad esempio, Unicredit, Credit Suisse, HSBC), proprio perché le nuove forme di comunicazione, interfaccia e gestione dei rapporti con i clienti che più stanno spopolando sono le varie applicazioni tramite mobile, le applicazioni di carte prepagate (PostePay o Hype), le applicazioni di mobile payment (Satispay, Apple Pay, Samsung Pay, PayPal, ecc.), le piattaforme per le criptovalute (Bitcoin, Ripple, Ethereum e così via), i chatbot per la simulazione di servizio di customer care automatizzato e tutti i vari software che utilizzano l’intelligenza artificiale e i big data all’interno delle loro funzioni.

L’obiettivo della FinTech e il caso Penta Italia

Come tutte le più grandi innovazioni tecnologiche, anche lo scopo della FinTech è quello di semplificare e agevolare – soprattutto al consumatore – le operazioni finanziarie, fino a qualche tempo fa troppo macchinose e complicate da portare avanti, fino al punto di dover necessariamente essere supportati dalla presenza e dalla consulenza di operatori specializzati che cercavano di tradurre al cliente finale le varie azioni e manovre da dover intraprendere per ottenere determinati servizi.

Questo aveva reso nel tempo piuttosto difficile riuscire a far business in Italia (e per qualche azienda ancora lo è), proprio perché molte banche erano caratterizzate da troppa burocrazia, da sistemi oramai obsoleti, come il fax, da lunghe attese per ottenere delle semplici risposte.

Oggi, grazie alla FinTech, che va estremamente in aiuto delle imprese, anche le aziende più piccole e le start up possono ottenere degli strumenti preziosi per poter dir la loro sul mercato e per riuscire in modo graduale ad affermarsi e incrementare i fatturati.

Seguendo la filosofia della FinTech, è nata a Berlino nel 2017 ed è sbarcata da poco in Italia la piattaforma online di business banking che si chiama Penta (qui per il sito ufficiale), il cui obiettivo principale è quello di offrire alle PMI (piccole medie imprese) e alle startup (imprese nuove all’inizio della loro attività) un metodo nuovo e smart per gestire le finanze aziendali e far volare il proprio business.

Penta dà la possibilità di aprire un conto corrente online in sole 48 ore, con prezzi chiari e trasparenti. A questo si aggiungono tutta una serie di servizi e strumenti fondamentali ai quali poter accedere in pochissimi giorni, fra i quali:

  • le multi-carte aziendali prepagate per il proprio team, con la possibilità di ottenere anche una carta per ogni singolo dipendente, sulla quale potranno essere impostati, personalizzandoli, i vari limiti di spesa desiderati, e la gestione in tempo reale della nota spese totalmente digitalizzata;
  • i pagamenti veloci e le relative notifiche in tempo reale (anche per i pagamenti internazionali), in modo da poter supervisionare e controllare il proprio business in qualsiasi momento;
  • l’accesso a un software di contabilità e fatturazione in grado di accorpare in cloud tutta la documentazione e le ricevute aziendali, che poi il commercialista del cliente potrà richiamare all’occorrenza, dopo che l’azienda gli avrà creato un utente personale per l’accesso;
  • un team a disposizione del cliente per l’ascolto e il supporto durante tutto il percorso di collaborazione, con un’assistenza multi-canale;
  • sul sito Penta sono presenti, infine, un gran numero di articoli sul mondo imprenditoriale, adatti a molteplici business, sulla linea di pensiero di una formazione e informazione comune e accessibile, come strumento di crescita personale e aziendale.

Il co-founder e Cmo di Penta, Matteo Concas, afferma con tutta certezza che le soluzioni digitali di Penta favoriscono l’aggregazione dei dati finanziari e contabili, processo molto importante per ogni singolo imprenditore. Concas riassume in una frase un concetto prezioso per il successo di qualsiasi società: “Grazie alla raccolta e all’integrazione dei dati finanziari con quelli di contabilità, posso capire in anticipo qual è il mio cashflow e sapere quando avrò dei problemi di liquidità, perché su un’unica dashboard potrò vedere tutte le fatture che dovranno essere pagate dai miei clienti o quelle che dovrò pagare io”.

Ecco perché, in pochissimo tempo dal suo arrivo in Italia, Penta è riuscita a catturare l’interesse di migliaia di imprese e professionisti e sta prendendo sempre più piede. Solo nel 2019 contava già quasi 20.000 clienti.

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