Certe volta la vita decide proprio di sorprenderti, anche quando pensi che tutto sia già scritto immutabile, i cambiamenti sono dietro l’angolo. Raggiunti certi traguardi sembra che niente possa cambiare, che la strada sia già pronta davanti a noi, ma una deviazione improvvisa ribalta tutto.
Nuove sfida attendono dietro ogni angolo chi sa coglierle, nuovi orizzonti si aprono verso un futuro diverso per chi ha il coraggio di salpare. Certe volte, bisogna solo fare una scelta, buttarsi a capofitto in qualcosa solo perché sentiamo che è la cosa giusta da fare per noi.
Da cantante a tennista, il cambio sorprendente di Redfoo
Redfoo, il folle e irresistibile membro del noto duo musicale LMFAO, ha dato una drastica svolta alla propria carriera, lasciando il palco per il campo. Dalle luci stroboscopiche delle discoteche al silenzio concentrato dei campi da tennis, due ambienti diversi che solo un artista come Redfoo può coniugare.

Oggi, dopo il successo mondiale di “Party Rock Anthem”, Redfoo, nome d’arte di Stefan Kendal Gordy, è tornato a rincorre una delle sue grandi passioni. A 49 anni ha deciso che è il momento di dedicarsi alla sua autentica passione, un ritorno alle origini che nessuno si sarebbe mai aspettato.
A febbraio di quest’anno, infatti, Redfoo ha fatto il suo debutto nel circuito professionistico ITF, partecipando al torneo M15 di Sharm El Sheikh, in Egitto. Pur trattandosi della categoria di tennis maschile più bassa, è comunque un ottimo risultato per l’ex cantante, che ritorna sul campo di gioco.
Giustamente, per chi lo conosce solo per gli occhiali eccentrici, la folta chioma e i tormentoni da pista da ballo, questa scelta può sembrare una pazzia. Un capriccio di un VIP un po’ annoiato, magari, ma non è così, Redfoo ha sempre avuto il tennis nel sangue.
Da giovane era una vera promessa, con un talento naturale che prometteva grandi successi, ma come sempre la vita si mise in mezzo. Un infausto infortunio al polso mise fine alla sua carriera, spingendolo però verso il mondo della musica, in cui ha comunque trovato un modo distinguersi.
Il tennis, poi, non è mai davvero uscita dalla sua vita e già nel 2013 aveva tentato un primo, timido ritorno, partecipando alle qualificazioni degli US Open. L’avventura durò poco e eliminato al primo turno, ma il seme della rinascita ormai era stato piantato e pare che da allora sia cresciuto fino a fiorire oggi.
Ora, Redfoo è tornato in campo per davvero, con la fascia in testa, a tenere fermi i folti capelli che lo hanno contraddistinto da sempre. La racchetta salda in mano, come un microfono e lo stesso spirito fuori dagli schemi che lo ha reso celebre in tutto il mondo.