Art
di Marco Villa 22 Maggio 2017

L’orribile sopraelevata di Genova sta diventando un museo di street art grazie a Walk The Line

Come trasformare un mostro di cemento lungo 5km in un tripudio di colore

Il pilone di Seacreative (foto di Bussalino)  Il pilone di Seacreative (foto di Bussalino)

 

Genova non è una città come le altre. Genova è una città che sa alternare nell’arco di pochi metri o di un angolo da svoltare la sua faccia più bella e la sua faccia più brutta. Ci sono le vie e i palazzi del centro, il porto antico, i vicoli, fino alle passeggiate vista mare come Nervi o Boccadasse. E poi c’è il mostro dei mostri: la sopraelevata.

Poco meno di 5km che collegano la zona della Foce al casello di Genova Est, passando a pochi metri da palazzi storici ed entrando con forza nel paesaggio del porto antico, posizionandosi tra il mare e i palazzi storici che danno inizio alla città. Un obbrobrio che risale alla prima metà degli anni ‘60, periodo terribile per l’urbanistica italiana.

Volenti o nolenti, la sopraelevata è diventata a suo modo un contro-simbolo di Genova, con cui i genovesi hanno imparato a convivere e che ora vogliono provare a valorizzare con l’iniziativa Walk The Line, che ha un obiettivo molto ambizioso: trasformare un mostro di cemento in un gigantesco museo di street art a cielo aperto.

I piani di Walk The Line, infatti, prevedono di coprire il grigio della sopraelevata con le opere colorate di street artist italiani e internazionali: 100 piloni per 100 pezzi, firmati dai migliori writer del mondo. I vari piloni verranno via via adottati da diverse realtà cittadine, che poi li affideranno ai writer: l’ultimo pilone a essere stato dipinto è stato il numero 62, ad opera di SeaCreative, ovvero lo street artist italiano Filippo Sarti, che ha realizzato un marinaio con cerata.

Il prossimo artista a cimentarsi con la sopraelevata sarà invece il brasiliano Alex Senna con il pilone numero 60. Tra giugno e luglio tocherà invece a Orion, Joys, Dado, Yama e Peeta. Walk The Line non si limita però solo al cemento: la reinterpretazione dei piloni della sopraelevata è infatti accompagnata da una colonna sonora composta dal collettivo genovese Magellano. Fino al 23 giugno, poi, una mostra di street art troverà casa presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce.

Un progetto bellissimo, a cura di Linkinart, PAGE Public Art Genoa e Trasherz Lost In Art, con la collaborazione tecnica di VECOM Colori Genova, che punta a cambiare la faccia della sopraelevata nell’arco di due anni.

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