Manca sempre meno alla nuova edizione del Festival di Sanremo ma il rischio che non vada effettivamente in onda aumenta sempre di più. Dopo la partecipazione della Rai al bando pubblico del Comune, è iniziato un braccio di ferro tra i vertici di Viale Mazzini e il comune ligure a causa della richiesta di quest’ultimo di ottenere l’1% degli introiti pubblicitari del Festival.
In seguito ad un incontro tra i dirigenti Rai e il Comune di Sanremo, tuttavia, sembrava che l’accordo fosse ormai imminente come si era intuito anche dalle dichiarazioni di Alessandro Mager, sindaco di Sanremo: “Le negoziazioni stanno procedendo in maniera positiva e che quindi confidiamo in novità, che verranno comunicate a breve“.
A quanto pare, però, le parti non avrebbero ancora trovato l’accordo e, stando a quello che fa sapere l’agenzia di stampa LaPresse, dalla Rai sarebbe arrivato anche un ultimatum.
Festival di Sanremo: l’ultimatum della Rai e la nuova città in cui potrebbe svolgersi l’evento musicale
Per il Comune di Sanremo, il Festival è sempre stato motivo di vanto per cui, ad oggi, è davvero difficile immaginare un Festival di Sanremo che non si svolga al Teatro Ariston della città dei fiori. Eppure, stando a quanto fa sapere LaPresse, se l’accordo non sarà trovato entro la prossima settimana, la Rai sposterà l’evento in un’altra città.

Dopo aver vagliato varie soluzioni, la Rai avrebbe individuato nella città di Torino la soluzione ideale per l’organizzazione del Festival della Canzone Italiana. Nel capoluogo piemontese, infatti, ci sono gli studi Rai utilizzati durante l’Eurovision Song Contest e che potrebbero contenere il pubblico, l’orchestra e tutti coloro che lavorano al Festival.
La sensazione, tuttavia, è che l’accordo sarà comune trovato perché perdere il Festival, per il Comune di Sanremo, sarebbe un duro colpo non solo per l’immagine della città, ma anche a livello economico.
Dell’eventualità che Sanremo 2026 si trasformi nel Festival della Canzone Italiana a Torino, ha parlato anche Simone Cristicchi che ha partecipato all’edizione 2025. “Non avrebbe senso per la storia di quel teatro e di quella città. A mio avviso sarebbe un sacrilegio, poi certo ci sono di mezzo le cose economiche che vanno affrontate e superate. Tuttavia rinunciando alla storica location si andrebbe a toccare qualcosa che ha a che vedere con la cultura italiana, un appuntamento fisso“.
Ancora pochi giorni, dunque, e si scoprirà il futuro del Festival di Sanremo.