TV e Cinema
di smilingda 1 Marzo 2012

Tarantino e i film che lo hanno ispirato

Quentin Tarantino, come tutti i grandi artisti, può piacere o meno in quanto a stile, linguaggio, temi e resa scenica ma nessuno potrebbe negare che ha talento.

Quando vidi “Pulp Fiction”per la prima volta ero ragazzina e il film mi scioccò. Ricordo che non mi piacque, forse perchè come un pò tutti i suoi film, compreso “Kill Bill” che ho amato, va guardato con un occhio maturo. Non tanto e non solo per trovare una categorizzazione e un posizionamento alle immagini brutali, allo spargimento di sangue e alla profusione di sentimenti ambivalenti, ma sopratutto perchè per capire l’arte e le sue sfumature bisogna aver vissuto e aver amato e aver sofferto.

Il primo lungometraggio di Tarantino, che ebbe notevole successo e che ancora oggi è considerato un capolavoro, è “Le Iene”. Il film, solo per i dialoghi e i personaggi, meriterebbe un trattato cinematografico – ma lo citavo solo per ricordare il 1992, anno in cui il film uscì.

In un’intervista di qualche anno fa, il regista categorizzò quelli che per lui erano stati i migliori venti film proprio a partire dal 1992, e nella lista ci sono una serie di film tutt’altro che commerciali e sicuramente particolari che hanno influenzato il suo percorso e la sua produzione.

Per curiosità ne ho visti alcuni e mi sono documentata su altri. Vi segnalo solo sette dei venti titoli, quelli che più mi hanno colpito, che sono anche molto diversi tra loro e che secondo me spiegano gusti e scelte del grande regista.

Al primo posto inserirei quello che Tarantino considera un capolavoro, nettamente al di sopra degli altri che cita in seguito, un film, che dice, avrebbe voluto aver diretto lui stesso. Il film è “Battle Royale” di Kinji Fukasaku e tratta di una scolaresca di quarantadue studenti giapponesi catturata dal governo e costretta ad intraprendere una lotta in cui solo uno di loro sopravviverà. La frase celebre è: “Life is a game, so fight for survival and find out if you’re worth it” e cioè: “La vita è un gioco, quindi lotta per sopravvivere e scopri se vali la sopravvivenza”. A questo film, che definirei un horror, ne associo un altro che Tarantino cita: “Audition” di Miike Takashi, altro horror parecchio crudele, dove il male fatto su una bambina si ripercuote in un destino malvagio che lei deciderà di fare agli uomini che incontra. Davvero malefico, crudo e solo per stomaci forti.

Nel genere commedia che fa riflettere inserirei “Anything else” di Woody Allen. Un film fresco, divertente, ironico ambientato a New York dove questo giovane alter ego di Woody si innamora perdutamente di Amanda, una donna alternativa, bugiarda e sensuale. Famosa è la frase di le che lo tiene sempre in bilico: “Ti ho tradito ma solo a scopo terapeutico. In fondo l’ho fatto per te: volevo vedere se sono ancora capace di avere orgasmi multipli”.

Allo stesso genere possiamo in qualche modo associare “Boogie nights” di Paul Thomas Anderson che racconta dell’inconto tra un regista pornografico e un ragazzo dotato che verrà lanciato nel mondo del cinema della droga e del successo. Divertente ma amaro.

Alla sezione thriller un pò surreale citerei “Dogville” di Lars Von Trier che definirei teatrale. Il film prende il nome dal paese del protagonista del film – che fa anche da scenario alla corruzione del potere – e si rivelerà un luogo oscuro, specchio della notte dell’anima dei personaggi. Con redenzione finale.

Altro scenario della corruzione viene descritto in maniera divina e particolareggiata in “The insider” di Michael Mann, storia vera di una guerra condotta da due uomini contro una delle più grandi multinazionali del tabacco. Famosa la frase: “That’s fame. Fame has a fifteen minute half-life, infamy lasts a little longer”, ovvero: “Questo è il successo. Che ha una durata di 15 minuti in una vita, mente l’infamia dura un pò più a lungo.”

Una citazione a parte, per quanto mi riguarda, merita il film “Lost in translation” di Sofia Coppola. E’ un film davvero per tutti sulla solitudine, l’amore, lo straniamento, l’amicizia, le scelte. La frase che più amo dice: “The more you know who you are, and what you want, the less you let things upset you” e cioè:” Più conosci chi sei e cosa vuoi, meno dai la possibilità a ciò che ti circonda di infastidirti”.

Lezione di vita. Da imparare e tenere a mente.

P.S. Per celebrare l’arte di Tarantino, a voi la mitica scena iniziale tratta dal film “Le iene”…

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