Un borgo che conserva intatto il fascino di secoli di storia, leggende e tradizioni legate alla stregoneria. Con i suoi 412 abitanti, questa località è diventata un simbolo della memoria storica dei processi alle streghe, uno dei capitoli più drammatici e controversi del Cinquecento italiano.
Durante un periodo di carestia e crisi economica, la popolazione, in preda a paure e superstizioni, indicò alcune donne come responsabili di malefici, pestilenze e calamità. Venti donne vennero arrestate inizialmente, ma il numero degli accusati salì rapidamente a trenta a seguito di confessioni estorte con la tortura.
Il processo si svolse in un clima di terrore e sospetto, con arresti e torture che portarono alla morte di alcune imputate, come Isotta Stella, appartenente a una famiglia nobile. Le accuse si basavano su presunti riti di stregoneria che potevano coinvolgere anche pratiche di medicina popolare o residui di antichi culti pagani, ma l’irrazionalità collettiva e le tensioni sociali sfociarono in un vero e proprio massacro giudiziario.
Il Borgo delle Streghe
Nel cuore della Valle Argentina, a pochi chilometri da Arma di Taggia, sorge Triora. Tra il 1587 e il 1589, Triora fu teatro di uno dei più noti e sanguinosi processi per stregoneria in Italia, noto come il processo alle streghe di Triora. La prigione più famosa era la Casa delle streghe (Ca’ de baggiure), dove molte di queste donne furono rinchiuse e interrogate. I documenti originali e gli atti processuali sono oggi esposti nel Museo Etnografico e della Stregoneria di Triora, che conserva anche testimonianze sulla cultura e le tradizioni locali legate a queste vicende.

Camminare tra i vicoli di Triora significa immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo. Le strette vie, le arcate e i portali in ardesia raccontano una storia antica fatta di arte, cultura e mistero. Il borgo, situato a 780 metri di altitudine, è caratterizzato da un tessuto urbano medievale che si sviluppa intorno alla Collegiata gotica del XII secolo, con portali scolpiti e bassorilievi che testimoniano la ricchezza artistica di epoche passate.
La presenza di simboli scolpiti sui portali di palazzi nobiliari, spesso mutilati durante il periodo post-rivoluzionario francese, riflette la turbolenza storica che ha attraversato questa parte della Liguria. Le architetture, unite alla natura incontaminata che circonda il borgo, ne fanno una meta di interesse per chi ama l’arte, la storia e il folklore.
Oltre al patrimonio storico e architettonico, Triora offre un’esperienza autentica anche dal punto di vista culinario. Il pane di Triora, scuro e rustico, realizzato con farina integrale e crusca, è riconosciuto tra i 37 pani tradizionali d’Italia. Questo pane rustico si abbina perfettamente al bruss o bruzzo, un antico formaggio d’alpeggio ottenuto dalla fermentazione della ricotta con erbe aromatiche e spezie, dal sapore deciso e lievemente piccante.
Queste specialità raccontano una cultura alimentare profondamente legata al territorio e ai suoi ritmi, che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione tra le famiglie locali.
Per non dimenticare le tragedie del passato e per celebrare la propria identità culturale, Triora ogni anno organizza la Strigora, una festa dedicata alla stregoneria che si tiene la prima domenica dopo Ferragosto. L’evento richiama visitatori e appassionati da tutta Italia e si svolge tra le vie del borgo, con spettacoli, rievocazioni storiche e iniziative che valorizzano il patrimonio culturale di Triora.
Questa manifestazione, insieme al Museo Etnografico e della Stregoneria, contribuisce a mantenere viva la memoria di un periodo difficile ma fondamentale per comprendere la complessità delle società premoderne e il ruolo della superstizione, della paura e del potere nella storia locale.