Quando si pensa a un deserto, la mente vola lontano: al Sahara, al Gobi o all’Atacama. Eppure, non servire attraversare oceani per vivere la magia di un paesaggio fatto di sabbia, vento e silenzio. Nel cuore del Mediterraneo, in un angolo ancora poco conosciuto della Sardegna, si estende un luogo che sembra appartenere a un altro mondo: il Deserto di Piscinas. Qui, tra il blu intenso del mare e l’oro caldo delle dune, il tempo si ferma davvero.
Dune altissime, modellate dal vento, che cambiano forma ogni giorno come sculture viventi. Passeggiare tra queste colline di sabbia è un’esperienza che emoziona e disorienta allo stesso tempo non solo per la bellezza struggente, ma per la sensazione di trovarsi in un luogo primordiale, dove la natura detta ancora le sue regole.
Cosa fare nel deserto più grande d’Europa
Il Deserto di Piscinas si trova nella Costa Verde, nel sud-ovest della Sardegna, in provincia del Medio Campidano. È un’area naturale di rara bellezza, con dune mobili che possono raggiungere i 100 metri d’altezza, le più imponenti d’Europa. Da un lato, la sabbia infinita, dall’altro, il mare limpido che si infrange contro la riva.
Il contrasto è mozzafiato, il caldo dorato delle dune incontra l’azzurro profondo del mare, in un abbraccio che lascia senza parole. Chi ama la natura selvaggia ei luoghi incontaminati troveranno qui il paradiso: niente città, niente caos, solo vento, silenzio e la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande.

Si possono fare attività come trekking sulle dune, fotografia naturalistica, escursioni a cavallo. E per chi cerca relax, una sosta sulla spiaggia di Piscinas, dove il mare e il silenzio diventano pura meditazione.
Nonostante l’apparente aridità, la zona ospita una sorprendente biodiversità. Tra i ginepri contorti e le euforbie resistenti alla sabbia vivono animali rari come il cervo sardo, la volpe, il falco pellegrino e numerosi rettili. In primavera, la sabbia si colora grazie alle fioriture spontanee, creando un contrasto spettacolare con il paesaggio desertico.
Poco distante dalle dune sorgono i resti delle antiche miniere di Montevecchio, testimonianza di un passato industriale oggi avvolto dal silenzio. Alcune strutture sono state recuperate e trasformate in eco-resort o punti di accoglienza per i visitatori, mantenendo intatto il fascino ruvido di un luogo che ha conosciuto il sudore e la fatica dell’uomo.
Il Deserto di Piscinas è molto più di un paesaggio, è un viaggio sensoriale, un incontro tra l’immensità della natura e la fragilità umana.