Nel cuore delle Marche, tra le dolci colline fermane che guardano il mare da lontano, Petritoli racconta una storia fatta di pietra, silenzio e scorci antichi. Situato a circa 25 km da Fermo e 60 dall’aeroporto di Ancona, questo borgo medievale conserva un’atmosfera intatta, con archi, torri e vicoli che sembrano sospesi nel tempo. Non è una meta di massa, e forse è proprio questo il suo fascino. Qui si arriva spesso per caso, oppure su consiglio di chi l’ha già vista e ne è rimasto colpito. Raggiungerla è semplice: basta prendere un treno fino a Porto San Giorgio, a una ventina di chilometri, e da lì muoversi in taxi o auto verso l’entroterra. È un tragitto breve ma pieno di curve, in cui il paesaggio cambia rapidamente, svelando campi di girasoli, uliveti e linee di cipressi che sembrano dipinti.
Tra torri, chiese e mura: la bellezza discreta di Petritoli
Passeggiare per Petritoli è un po’ come aprire una porta su un’altra epoca. Il centro storico, riconosciuto come Patrimonio Nazionale, accoglie i visitatori con una scenografia medievale rimasta intatta, in cui ogni pietra sembra raccontare una pagina di vita quotidiana. Le prime tappe obbligate sono la Torre Civica, da cui si apre una vista mozzafiato sulla vallata, e la chiesa di San Francesco, risalente al XIII secolo: l’ingresso è segnato da un portale gotico finemente scolpito, quasi nascosto tra i vicoli in pietra. Non lontano si trovano le mura medievali, percorribili a piedi in una passeggiata lenta e silenziosa, con scorci panoramici che cambiano a ogni curva.

La Piazza del Popolo è il cuore vivo del borgo, circondata da palazzi storici e piccole botteghe, mentre il Museo del Territorio raccoglie documenti, foto e oggetti che raccontano la vita del paese attraverso i secoli. Anche il Palazzo dei Priori, oggi sede di eventi culturali, merita una visita, così come la chiesa di Santa Maria in Telusiano e quella di San Michele Arcangelo, entrambe scrigni di arte e spiritualità. Una curiosità? Porta Marina, uno degli accessi più scenografici al borgo, regala all’imbrunire una luce calda che avvolge tutto il centro come in una pellicola d’autore.
Sapori locali, feste di paese e sentieri nella natura
A Petritoli, lo sappiamo, la lentezza non è una moda ma un modo di stare al mondo. Per questo vale la pena fermarsi almeno un paio di giorni, magari dormendo in uno dei casali ristrutturati che punteggiano le colline, assaggiando prodotti locali e scoprendo le piccole aziende agricole del territorio. Vino e olio d’oliva sono i protagonisti assoluti, con cantine che aprono le porte ai visitatori per degustazioni guidate tra botti e filari. I vini delle Marche qui raggiungono una qualità altissima: Verdicchio, Rosso Piceno, Pecorino.
Chi ama la natura può noleggiare una bici e percorrere i sentieri che si snodano tra campi coltivati e boschi, magari in primavera, quando il giallo dei girasoli invade l’orizzonte. Nei mesi estivi si può raggiungere in poco tempo anche la costa adriatica, con le spiagge di Porto San Giorgio o Pedaso, ideali per una pausa tra mare e collina.
Tra fine giugno e inizio luglio, il paese si anima con la festa di San Giovanni Battista, tra processioni, musica, mercatini e piatti tipici. In quel periodo ogni via si colora, ogni angolo si riempie di voci e profumi, rendendo ancora più evidente l’anima viva e orgogliosa del borgo. E poi ci sono le cose piccole, i dettagli: il profumo del pane, le sedie fuori dalle porte, i saluti scambiati tra sconosciuti. È questa la vera ricchezza di Petritoli.
