Viaggiare significa scoprire nuovi luoghi, culture e storie. Ma non tutti i territori offrono le condizioni minime di sicurezza. Ogni anno, il Ministero degli Affari Esteri italiano, insieme ad altre fonti internazionali, pubblica elenchi aggiornati delle aree del mondo in cui è fortemente sconsigliato recarsi, anche solo per turismo. Nel 2025, ci sono diversi Paesi in cui le tensioni politiche, i conflitti armati o il crollo dei servizi di base pongono seri rischi per chi si avventura oltre i confini.
Uno dei casi più drammatici riguarda il Sudan, teatro di una violenta guerra interna. Le tensioni sono esplose tra le forze armate regolari e le Rapid Support Forces, provocando devastazioni soprattutto nella capitale Khartoum e nelle aree di Darfur e Kordofan. Le cifre diffuse dalle Nazioni Unite parlano di oltre 10 milioni di sfollati. Le violenze contro i civili sono sistematiche: saccheggi, stupri e impedimenti agli aiuti umanitari. Il Ministero italiano ha comunicato che non può garantire assistenza consolare e che lo spazio aereo potrebbe venire chiuso senza preavviso. Ogni viaggio nel Paese è quindi considerato gravemente pericoloso.
Haiti e Myanmar, caos e violenze fuori controllo
Un altro Paese da cui tenersi alla larga è Haiti. La nazione caraibica è sprofondata in una spirale di instabilità totale. A Port-au-Prince, bande armate si contendono interi quartieri con un livello di violenza tale da paralizzare le attività quotidiane. L’autorità statale è praticamente assente. La Farnesina ha segnalato un rischio elevatissimo di rapimenti a scopo di estorsione. Anche brevi permanenze possono trasformarsi in situazioni difficili da gestire, vista l’imprevedibilità degli scontri e il collasso del sistema giudiziario. Haiti oggi non offre nessuna garanzia per chi arriva dall’estero.

Situazione simile, anche se con origini diverse, in Myanmar. Dopo il colpo di stato del 2021, il Paese è ancora immerso in un conflitto tra la giunta militare e gruppi etnici armati. Città turistiche come Mandalay e Bagan sono diventate teatri di scontri armati. Internet viene sospeso periodicamente, la libertà di movimento è limitata, e sono stati segnalati numerosi arresti arbitrari. Il sistema sanitario è in forte crisi, e i viaggiatori rischiano di non ricevere cure in caso di necessità. In questo contesto, ogni progetto di visita viene sconsigliato categoricamente.
Yemen, tra guerra civile e catastrofe umanitaria
Tra i Paesi con il livello di rischio più alto resta anche lo Yemen. Da anni coinvolto in una guerra civile tra le forze governative e i ribelli Houthi, il Paese vive una crisi senza precedenti. I bombardamenti colpiscono aree urbane e infrastrutture, mentre rapimenti e scontri armati sono all’ordine del giorno. Più dell’80% della popolazione necessita di aiuti umanitari, e il sistema sanitario è al collasso.
Per i turisti, mancano sia i servizi essenziali sia le garanzie minime di protezione personale. Non è raro che viaggiatori stranieri finiscano nel mirino di gruppi armati o restino coinvolti in operazioni militari. Per questo, le autorità italiane scoraggiano ogni forma di spostamento verso lo Yemen, anche tramite scali intermedi.
Le segnalazioni ufficiali riportate sul portale Viaggiare Sicuri vengono aggiornate di frequente, ma è bene registrarsi anche sul servizio “Dove siamo nel mondo”, utile per ricevere assistenza tempestiva in caso di crisi.
Nel pianificare le proprie vacanze per il 2025, è fondamentale verificare lo stato delle destinazioni non solo in termini di clima o attrazioni, ma soprattutto in merito a stabilità politica, sicurezza e accessibilità. Per evitare situazioni imprevedibili, la prudenza resta il miglior alleato.