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di Simone Stefanini 18 Giugno 2020

Mai perdere la speranza nelle nuove generazioni

Diciamo tanto dei ragazzi di oggi, ma quando eravamo piccoli noi scappavamo a gambe levate

A volte tendiamo a dare la colpa di tutto quello che di brutto succede alle nuove generazioni, e questo è un errore madornale. Non solo perché i ragazzi di solito imparano da quelli più grandi di loro, e neanche perché, se diamo uno sguardo ai social, non è certo dai ragazzi che vengono i più spietati esempi di maleducazione, ma anche, semplicemente, perché non è vero. 

Esiste una lotta che dura da decenni, tra i giocatori di pallone urbani e i vasi da fiori molto preziosi che adornano le case. Ancora oggi, quando tutti danno per scontato che i preadolescenti si divertano solo stando in casa a giocare al computer, c’è una forte sacca di resistenza che gioca ancora a pallone per strada, e non è neanche semplice.

Pensate al traffico, alle tante persone in giro che ti guardano male, alla palla che va sotto le macchine, alla regolazione della potenza di tiro che non sempre è tarata nel modo giusto. Capita dunque che il pallone, incautamente colpito con troppa foga, vada a distruggere uno dei vasi da fiori di cui sopra, con immenso sdegno da parte della famiglia che lo ha curato con amore. Che fare in quei casi?

 

Vi dirò: quando ero bambino io, la soluzione era più che semplice: ce ne scappavamo a gambe levate, senza lasciare alcuna traccia e, in caso di flagranza di reato, ci dividevamo lasciando la signora che ci rincorreva con la scopa in mano a un bivio. Di solito, nel tempo che le serviva per capire quale bambino rincorrere per fare arrosto nel suo calderone, noi piccoli punk ci eravamo già dileguati lestamente. 

Il nostro eroe odierno invece, dopo aver eseguito un tiro maldestro che ha distrutto una pianta, ha lasciato questo biglietto (con annessa banconota) tanto tenero quanto consapevole ed educato. Vedete che c’è un futuro oltre il vostro pessimismo? 

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