Musica
di Andrea Girolami 12 Febbraio 2016

Kanye West, il genio

A pochi minuti dall’uscita del nuovo disco The Life Of Pablo la rapstar americana ha dimostrato di meritare tutta l’attenzione che disperatamente ci chiede

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Il Madison Square Garden è stracolmo, migliaia di persone sugli spalti. A terra dove di solito c’è il campo da gioco ci sono invece enormi cubi. In piedi sulla sommità alcuni modelli indossano la nuova collezione di Kanye WestYeezy 3“. Il look è quello che potrebbero avere dei profughi appena sbarcati da un barcone o i sopravvissuti ad un’odissea cinematografica come Mad Max Fury Road.

In un angolo Kanye West sta facendo ascoltare il suo nuovo attesissimo disco “The Life Of Pablo” chinandosi su un laptop a cui connette uno smartphone. Il cavo inizialmente non funziona, fa contatto o simili, le canzoni si interrompono, saltano e sembra di stare ad un enorme festa delle media trasmessa in streaming in tutto il mondo con circa 20 milioni di persone connesse in contemporanea. Parte la prima canzone, la seconda, la terza, improvvisamente il rumore di una mail in arrivo copre la musica che stiamo ascoltando. Il disco più atteso del mondo sovrastato dall’ultimo dei jingle digitali in preset.

Questa è una semplice cartolina dalla presentazione organizzata ieri sera a New York di The Life Of Pablo. Il nuovo album di Kanye West è un concentrato di contraddizioni e imprevisti che sarebbero potuti essere grotteschi in qualunque altro contesto ma non questo. Quello creato da West in tutti questi anni è un universo talmente imprevedibile, drammatico e ridicolo al tempo stesso da essere capace di assorbire qualunque cosa al suo interno.

 

 

Multi-disco
The Life Of Pablo è un non-disco. La musica che ne giustifica l’attesa finisce con l’essere l’ultimo elemento di una messa in scena complessa che tocca qualunque linguaggio e piattaforma. Il lancio del disco è stato soprattutto uno show di moda per la sua nuova collezione di vestiti oltre che uno spettacolo trasmesso in tutto il mondo in contemporanea streaming attraverso la piattaforma di streaming musicale Tidal. Ci sono poi di mezzo anche i videogiochi. Kanye sta preparando Only One, un videogioco come lui stesso dice ispirato al “viaggio di mia madre attraverso le porte del Paradiso“. Di nuovo potrebbe suonare come uno scherzo o un’impresa surreale ma Kanye è così convinto di questa iniziativa da mostrare il trailer del videogame ben due volte durante la serata di lancio del disco specificando poi al pubblico: “Voi forse pensate che sia stato facile mettere insieme tutto questo, ma non è così…“.

 

download (3)  Pronti al meglio?

 

La molteplicità
Cosa c’è di meglio per dimostrare la propria resistenza al cambiamento (quelli bravi parlano di resilienza) che stravolgere lo stesso titolo del proprio lavoro. Questo ne ha avuti ben 4 diversi: “So Help Me God“, “Swish“, “Waves” e finalmente “The Life Of Pablo“. Una identità multipla che se da una parte dimostra ancora una volta la volubilità del suo autore dall’altra allarga i tanti possibili significati di un disco che è già nelle parole del suo autore “il migliore di sempre“. Un album che è stato quindi una preghiera, un colpo perfetto poi, un omaggio ai padri del rap (che gli ha causato una polemica con Wiz Khalifa) e infine una specie di biografia. Chi sarà poi il Pablo del titolo? In molti parlano di Picasso a cui spesso Kanye si è paragonato.

Allo stesso modo la copertina disegnata dall’artista belga Peter De Potter sembra essere fatta apposta per essere personalizzata e remixata all’infinito. Il primo a farlo è stato lo stesso Kanye che ne ha già pubblicate due versioni online (e il disco non è ancora ufficialmente uscito) ma subito dopo è spuntato un divertentissimo generatore automatico con cui vi potete sbizzarrire. Come ha già ben capito il collega Drake non c’è successo mondiale senza meme a traino.

 

 

Rinnovo e rilascio
Ci sono due teorie sul come fare musica oggi. Da una parte produrne in continuazione, rilasciarla nei social network, creare il proprio pubblico giorno per giorno, sondare continuamente i loro gusti e preferenze tentando magari di imbroccare la hit definitiva. Drake è uno di questi: singoli, mixtape, ghost track e poi il colpaccio con un singolo come Hotline Bling.

Dall’altra chi preferisce concentrare i propri sforzi in un unico colpo ben assestato. Una tecnica vecchio stile che però quando viene gestita con i giusti mezzi di comunicazione porta ancora grandi frutti. Basti pensare al clamore suscitato dall’uscita dell’ultimo dei Daft Punk. Album secretati in valigette da agente segreto, rumors a non finire e poi un singolo spaccatutto come Get Lucky.

Tra le due strade Kanye sceglie (ovviamente) entrambe. Un’infinita serie di singoli rilasciati nel corso dei mesi sul proprio profilo Soundcloud (che coinvolgono anche pesi massimi del rap mondiale come Kendrick Lamar) senza rinunciare al lancio-evento in una location come il Madison Square Garden. Mentre scriviamo Kanye ha pubblicato una nuova tracklist aggiungendo delle altre canzoni alla tracklist, una modifica a pochi minuti dalla pubblicazione (dove? come?) che trasformano il rilascio di un album definitivamente in un avvincente romanzo a puntate.

 

Genio o cretino?
La domanda è quella che si fanno in tanti: siamo davanti ad un vate o ad un bambino viziato che si è per caso seduto sul trono del mondo? Ovviamente nessuno arriva così in alto solamente per caso. La verità da cui partire sono i meriti musicali del personaggio Kanye West e non parliamo di classifiche e dischi venduti quanto di capacità di stravolgere i canoni di un genere (rap prima, pop poi) sfornando nel contempo una infinita serie di hit commerciali. Non è un esagerazione definire West come lo Stevie Wonder dei nostri giorni: per la capacità di attraversare i generi, modificarli, esserne padrone e riscuotere successo commerciale e di critica al tempo stesso.

E ai tanti che lamentano “Dice cose sbagliate, pensa cose sbagliate, trasmette cose sbagliate” cosa possiamo rispondere? L’ultima sparata è stata quella sull’innocenza del presunto stupratore Bill Cosby. Abbiamo iniziato proprio parlando della molteplicità del personaggio, della sua capacità di contenere gli opposti di un discorso (oltre che di cambiare idea). Kanye è lo specchio di un tempo contraddittorio in cui tutto è valido così come il suo contrario. Qualcosa di spiazzante, fastidioso, con un sacco di false partenze e dietrofront che è però soprattutto un enorme lode all’errore, al diritto di farne in quantità ed imparare da questi.

Un sommovimento continuo che infastidisce e confonde ancora di più. Per loro ci spiace ma purtroppo sono in ritardo di qualche secolo e il tempo dei dogmi è finito da un pezzo. Tutti a parte uno ovviamente: Kanye è il migliore di tutti.

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