“Mangerò con voi centesimo per centesimo, millesimo per millesimo, e difenderò questa società col sangue, pelle, ossa, fino all’ultima goccia”. E’ la formula scritta a penna su fogli di carta, il giuramento alla società camorristica. Così l’affiliazione al clan Strisciuglio, a Bari , quartiere San Paolo.
“Ci stanno delle persone… Vengono qui con le minacce. Non si può più vivere qui”. Una frase simbolo, si sente in una delle intercettazioni registrate durante le indagini dai Carabinieri. Da tempo lo sfogo della gente nel quartiere, una vita resa impossibile dalle presunte estorsioni e il traffico di droga.

Arresti e accuse al clan Strisciuglio
L’operazione dei carabinieri e dell’Antimafia questa mattina presto, l’arresto di 12 arresti persone tra le province di Bari, Lecce, Napoli, Siena e Viterbo. Tutti presunti esponenti del più potente clan radicato su Bari nella zona nord del capoluogo pugliese. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione, estorsione e tentata estorsione aggravate, porto e detenzione di armi clandestine e da guerra, ricettazione, lesioni personali. reati aggravati dal metodo mafioso.
Summit sotto i portici dei complessi di edilizia popolare, traffico di droga ed estorsioni ai cantieri. A #Bari, operazione antimafia dei #Carabinieri con l’arresto di 13 persone➡️ https://t.co/7ot4yYWWy9#PossiamoAiutarvi pic.twitter.com/izYWK0DJMu
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) November 27, 2025
Le indagini: cosa è stato scoperto
Le indagini sono scattate a settembre 2019, da un presunto tentativo di estorsione ai danni di un cantiere denunciato dalle vittime. Ci furono due arresti. Da lì gli investigatori hanno ricostruito l’attività criminale del gruppo, documentata anche da alcuni video ripresi dalle telecamere nascoste dagli investigatori. Quattro anni di indagini nel quale ci sono anche il bacio dei sodali col capo, i raduni degli esponenti del clan agli angoli del quartiere San Paolo. E ancora le modalità dell’estorsione. Si presentavano al cantiere e dettavano le regole, poi tornavano per riscuotere i proventi, in diversi casi i carabinieri hanno ripreso in video le minacce al capo cantiere.

Non solo il pizzo, anche spaccio di droga
I proventi degli affari illeciti erano gestiti dall’organizzazione criminale piramidale. Dalle indagini è emerso come gli affari di famiglia non erano legati solo al pizzo ma anche gli affari degli Strisciuglio con il traffico di droga. I capi si riunivano al sabato per spartirsi il dovuto, anche durante il lockdown nel periodo Covid. Nell’inchiesta Antimafia sono stati documentati diversi episodi violenti legati alla rivalità del clan Strisciuglio con la famiglia rivale dei Vavalle. Episodi intimidatori come colpi di arma da fuoco contro un’auto e sulla porta di un bar e di una macelleria.
