Dopo diciassette anni di indagini, è stato finalmente risolto uno dei cold case più inquietanti dell’Alto Adige: il mistero della salma senza testa ritrovata nel 2008 lungo l’autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa.
La svolta nelle indagini è arrivata grazie alla collaborazione tra la Procura di Bolzano e le autorità tedesche, con l’identificazione del cadavere che ha confermato il coinvolgimento di Alfonso Porpora, 61 anni, di origini siciliane, già condannato all’ergastolo in Germania per altri due omicidi con modalità simili.
Tre omicidi legati a una dinamica crudele
La vicenda ruota attorno a tre delitti commessi con una modalità particolarmente brutale: le vittime venivano strangolate e poi smembrate, con i resti occultati in vari luoghi. Le prime due vittime erano i compagni della figlia di Porpora. Alfonso Porpora, soprannominato dalla stampa tedesca come il “padre-killer di Sontheim”, era già noto per aver ucciso e smembrato due uomini in Germania, ma solo ora è stato collegato al ritrovamento del corpo senza testa avvenuto il 21 febbraio 2008 in Alto Adige.
Il cadavere apparteneva a Mustafa Sahin, un ventenne cittadino tedesco di origini turche e genero di Porpora. Mustafa viveva a Sontheim an der Brenz con la figlia di Porpora e i loro due figli piccoli. Secondo quanto emerso, Alfonso Porpora aveva costretto la figlia a sposare Mustafa quando lei rimase incinta, ma non aveva mai accettato il genero.
Il delitto risale al 13 febbraio 2008, ma la scoperta del cadavere è avvenuta molti anni dopo. Porpora aveva obbligato la figlia a dichiarare alle forze dell’ordine che Mustafa si era allontanato volontariamente. Nonostante la gravità del crimine, Porpora non ha mai rivelato il movente né ha ammesso di aver tagliato la testa del genero, la quale non è mai stata ritrovata.

La confessione di Porpora è giunta solo quando era già detenuto nel carcere di Ellwangen, in Germania, per gli altri due omicidi. In quel momento ha ammesso di aver caricato il corpo di Mustafa in auto e di averlo abbandonato in Italia, tra Roma e Napoli. Tuttavia, le forze dell’ordine hanno poi ricostruito che il corpo era stato invece occultato in un grande cartone lungo l’autostrada del Brennero, in Alto Adige.
Il secondo omicidio, avvenuto nel 2014, riguarda un altro compagno della figlia di Porpora, di nome Marco. Anche lui è stato strangolato in un garage da Porpora e dai suoi due figli. Dopo l’uccisione, il corpo è stato nascosto in un congelatore, smembrato con una motosega e infine occultato in un bosco vicino Enna, in Sicilia.
Nel 2018, Porpora ha commesso il terzo omicidio, uccidendo il proprietario del garage che aveva affittato. Prima di questo delitto, Alfonso Porpora e i suoi figli avevano legato l’uomo per costringerlo a firmare diversi contratti sotto estorsione. I figli di Porpora stanno scontando pene detentive di 9 e 15 anni, mentre Alfonso Porpora è detenuto a vita. Solo grazie alla confessione in carcere, la polizia del Baden-Württemberg ha collegato il corpo di Sahin al cadavere senza testa ritrovato in Alto Adige nel 2008, ancora non identificato.
Le autorità tedesche hanno quindi contattato la Procura e la Squadra Mobile di Bolzano, chiedendo di inviare le fotografie del cadavere. La moglie di Mustafa, figlia di Porpora, ha riconosciuto il corpo dalle mani e dagli abiti. La conferma definitiva è arrivata dall’analisi del DNA, comparato con quello dei due figli e dei genitori di Mustafa Sahin. Nonostante il trauma profondo, la moglie di Mustafa sta lentamente cercando di ricostruire la propria vita dopo questi eventi drammatici.