La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per lesioni gravissime dopo che 5 minori sono stati ricoverati per intossicazione: uno è grave.
Una giornata di svago si è trasformata in un vero e proprio incubo per cinque bambini a Roma, dove un’intossicazione da cloro ha messo in pericolo la vita di un bambino di 9 anni, attualmente ricoverato in gravi condizioni.
L’incidente è avvenuto in una piscina di un circolo privato nel quartiere Borghesiana, dove i piccoli hanno subito gli effetti di una fuoriuscita di cloro. Sebbene i medici abbiano rassicurato che il bambino non sia in pericolo di vita immediato, le sue condizioni rimangono critiche, con preoccupazioni riguardo a possibili danni neurologici irreversibili.
Grave un bimbo di 9 anni: le ipotesi
L’incidente si è verificato intorno alle 10 del mattino, quando i bambini, dopo aver fatto un bagno, hanno iniziato a manifestare segni di malessere. Un bambino ha avvertito la madre dicendo: “Mamma, l’acqua è gialla”, attivando così l’attenzione degli adulti. L’Ares 118 è intervenuta prontamente, portando in ospedale non solo il bambino di 9 anni, ma anche altri tre bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni e una bambina di 7 anni. Mentre due di loro sono stati dimessi dopo un controllo al Pronto Soccorso, altri due sono stati ricoverati per monitoraggio e trattamenti specifici.
La Procura della Repubblica di Roma ha avviato un’inchiesta per chiarire le responsabilità relative a questo grave incidente, aprendo un fascicolo con l’ipotesi di reato di lesioni gravissime. È stato disposto il sequestro della piscina per consentire analisi approfondite dell’acqua e dei sistemi di filtrazione. Gli inquirenti stanno cercando di capire se ci siano state violazioni delle normative di sicurezza riguardanti la gestione e l’uso dei prodotti chimici per la disinfezione delle piscine.
Questo episodio non è isolato, ma rappresenta l’ultimo di una serie di incidenti che sollevano preoccupazioni sulla sicurezza delle piscine in Italia. Il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, ha evidenziato i rischi significativi legati all’uso di sostanze chimiche per la disinfezione. Miani ha sottolineato che prodotti come l’ipoclorito di sodio e di calcio, se non gestiti correttamente, possono portare a conseguenze gravi, come dimostrato dall’incidente di Borghesiana.

Gli effetti dell’inalazione di cloro gassoso sono particolarmente allarmanti. Miani ha spiegato che quando gli ipocloriti entrano in contatto con correttori di acidità, si può generare cloro gassoso, un gas tossico che provoca intossicazioni acute. I sintomi da esposizione al cloro includono gravi ustioni alle mucose, tosse, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, emorragie. L’intossicazione cronica può portare a bronchiti e complicazioni polmonari.
L’episodio di Borghesiana mette in luce l’importanza di garantire la sicurezza dei bambini nelle strutture ricreative. È fondamentale che i gestori delle piscine seguano rigorosamente le normative vigenti e adottino misure preventive per evitare incidenti simili. La formazione adeguata per il personale e il monitoraggio costante della qualità dell’acqua sono essenziali per garantire un ambiente sicuro. Sensibilizzare il pubblico e i gestori di piscine sull’importanza della sicurezza e della salute è cruciale per prevenire future tragedie e garantire esperienze di svago sicure e salutari per tutti.