Questa evoluzione tecnologica ha generato una pericolosa convinzione tra molti automobilisti: quella che basti essere in regola con assicurazione e revisione per evitare sanzioni, senza preoccuparsi di portare con sé determinati documenti obbligatori. In realtà, il mancato possesso fisico di alcuni documenti, in particolare della carta di circolazione, può far scattare multe fino a 1.000 euro e complicazioni amministrative che durano per mesi.
L’adozione di strumenti elettronici consente oggi agli agenti di controllare in tempo reale, con un semplice colpo d’occhio al tablet, dati come assicurazione, revisione, fermi amministrativi o altre irregolarità legate a un veicolo, semplicemente inquadrando la targa. Questa procedura rapida e precisa ha però indotto molti automobilisti a sottovalutare l’importanza di portare con sé la carta di circolazione, comunemente nota come “libretto”.
La normativa vigente, infatti, impone espressamente che la carta di circolazione sia presente a bordo del veicolo e disponibile per l’esibizione in caso di controllo. Il riferimento normativo è l’articolo 180 del Codice della Strada, che sancisce l’obbligo di custodire questo documento all’interno dell’auto, indipendentemente dalla presenza delle informazioni digitalizzate nei database delle forze dell’ordine.
Obbligo di tenere la carta di circolazione in auto: cosa dice la legge
La regola è chiara: non basta che i dati relativi al veicolo siano consultabili online o tramite sistemi digitali, serve il documento fisico. La carta di circolazione rappresenta infatti l’identità stessa del veicolo e costituisce una garanzia concreta in caso di malfunzionamenti del sistema elettronico o di errori nei database.
Chi viene sorpreso senza il libretto a bordo rischia una multa che va da 42 a 102 euro, con la possibilità di regolarizzare la situazione entro un termine specifico presentando il documento presso la caserma o l’ufficio competente. Se non si provvede alla regolarizzazione entro i tempi stabiliti, la sanzione si aggrava drasticamente: si possono superare i 1.000 euro di multa, anche se il veicolo è perfettamente in regola sotto ogni altro aspetto.
Questa severità normativa è stata confermata dai tribunali e rappresenta una misura di sicurezza volta a garantire la presenza immediata del documento, senza dover far ritorno a casa o intraprendere complicate procedure burocratiche.

La dimenticanza o la leggerezza nel non portare con sé la carta di circolazione può quindi trasformarsi in un problema serio, con ripercussioni economiche e amministrative non indifferenti. Nonostante la comodità offerta dalla digitalizzazione, la legge mantiene un approccio prudente che privilegia la disponibilità immediata del documento originale.
Gli automobilisti sono dunque invitati a verificare costantemente di avere a bordo la carta di circolazione, oltre a certificati come la polizza assicurativa e il certificato di revisione, per evitare spiacevoli sorprese durante i controlli su strada.
L’importanza di questa misura diventa ancora più evidente considerando che i sistemi digitali, pur essendo molto affidabili, non sono infallibili. Malfunzionamenti, aggiornamenti ritardati o problemi tecnici possono compromettere la verifica telematica, rendendo imprescindibile la presenza del documento cartaceo.