Novità importanti per gli automobilisti italiani: cambia la normativa sugli autovelox, con l’introduzione dell’obbligo di mappatura completa di tutti i dispositivi presenti sul territorio nazionale.
Questa misura, contenuta nell’emendamento al Decreto Infrastrutture approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 10 luglio e ora all’esame del Senato, punta a garantire maggiore trasparenza e sicurezza sulle strade italiane, consentendo agli utenti di conoscere con precisione la posizione di tutti gli apparecchi di rilevamento della velocità.
Obbligo di censimento per i Comuni: tempi e modalità
Il testo legislativo, che dovrebbe diventare legge entro la fine del mese dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e il decorso dei 15 giorni previsti, impone ai quasi 8.000 enti locali italiani il compito di realizzare un vero e proprio censimento degli autovelox installati. I Comuni avranno 60 giorni di tempo per fornire al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una dettagliata mappatura che includa non solo la posizione esatta di ogni dispositivo, ma anche il tipo, la marca e il modello.
Un aspetto cruciale riguarda la possibilità che, in caso di mancata comunicazione entro i termini previsti, gli apparecchi di rilevamento della velocità possano essere considerati non più validi ai fini delle sanzioni. Una decisione che sottolinea l’importanza di un censimento puntuale e tempestivo, per evitare contestazioni e garantire la legittimità delle multe. Oltre alla mappatura, l’emendamento introduce anche rigorose regole sulla segnalazione degli autovelox. Gli enti locali dovranno installare cartelli di preavviso ben visibili, collocati a una distanza minima di 200 metri su strade extraurbane e 75 metri su quelle urbane.
Sarà vietato l’uso di indicazioni generiche come “Controllo elettronico della velocità” prive di specifiche sulla distanza dal dispositivo. La nuova normativa richiede inoltre che la segnaletica sia sempre perfettamente leggibile, senza ostacoli come vegetazione o altri segnali che ne compromettano la visibilità. Queste misure sono state pensate per aumentare la consapevolezza degli automobilisti e favorire una guida più prudente, riducendo il rischio di sanzioni impreviste.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel suo impegno per una maggiore trasparenza, ha sottolineato come l’Italia sia tra i Paesi con il maggior numero di apparecchiature di rilevamento automatico delle infrazioni: attualmente sono 11.171 i dispositivi attivi, comprendenti autovelox, tutor e semafori intelligenti. Questo dato posiziona il nostro Paese al terzo posto globale, dopo Brasile e Russia.
L’aggiornamento normativo mira quindi a regolamentare e rendere più accessibile una rete di controllo che, pur essendo molto estesa, deve operare nel rispetto dei diritti degli automobilisti. La mappatura pubblica e la segnaletica obbligatoria rappresentano passi decisivi verso un sistema di rilevazione più trasparente e, auspicabilmente, più efficiente nel contribuire alla sicurezza stradale.