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di Mattia Nesto 23 Giugno 2023

Final Fantasy XVI: -1 +XV, cioè XIV/2

Il colossale Final Fantasy XVI ammalia e conquista, ma non del tutto. O meglio non tutti.- Recensione on going –

Il protagonista di Final Fantasy XVI

Anche se non è stato, ovviamente, raggiunto il gigantesco hype creatosi attorno alla tribolata uscita del quindicesimo capitolo, Final Fantasy XVI è senza ombra di dubbio uno dei titoli più attesi degli ultimi anni. Al netto del XIV, capitolo online che è riuscito sul lungo periodo a diventare uno dei MMORPG più importanti di sempre, c’era tanta curiosità per una nuova interazione del FF mai line. Ecco, diciamo che la sensazione è stata agrodolce: da un lato infatti è lampante come il team di Square Enix abbia lavorato egregiamente, realizzando una grande opera, tuttavia, dall’altra parte, le ombre sono lunghe e spesse, e di sicuro non si nascondono.

Final Fantasy XVI è incentrato sugli Eikon e i dominanti  Final Fantasy XVI è incentrato sugli Eikon e i dominanti

Iniziamo a parlare di FFXVI togliendo l’elefante nella stanza: la cosiddetta “svolta action, comunque figlia/vecchia ormai di due capitoli, è l’ultimo dei problemi. Combattere a Valsithea è bello e appagante, oltre che assuefacente, quindi bene così. I problemi, semmai, sono in un comparto GDR totalmente assente, dove caratteristiche, statistiche e crafting sono stati inseriti solo come mero placeholder. Non hanno effetto né importanza nel gioco, che si basa su un combat-system di stampo action, con una ciclicità degli attacchi diretta emanazione di un MMORPG come FFIV.

Anche le fecht quest, le missioni secondarie, “denunciano” un tipo di approccio del genere, errato come spirito e come realizzazione per un titolo standalone: avere un buon numero di missioni che si riducono a porta a x y e poi vai a z per dare la notizia è qualcosa che avrei preferito non vedere. Perché poi la scrittura e la storia è realizzata ad arte, con una sceneggiatura matura e intrigante, ispirata, pure troppo, a Games of Thrones e, in parte, a Attack on Titan. Yoshida&co hanno messo in piedi una storia titanica, che terrà impegnato il giocatore per oltre 50 ore, comprensive delle secondarie, con tanto approfondimenti e personaggi memorabili, oltre che colpi di scena incredibili. A livello personale il comparto artistico, pur avendolo apprezzato, mi è parso ottimo ma non sublime, e pur riscontrando un’ispirazione al XII, per me amatissimo capitolo, ho avvertito poco FF in questo FF. Il titolo rimane, lo ribadisco, un grande gioco e un gioco grande (nella duplice accezione di profondo e esteso sia di trama che di combat-system).

La stratificazione dei rapporti personali è uno dei fiori all’occhiello di Final Fantasy XVI  La stratificazione dei rapporti personali è uno dei fiori all’occhiello di Final Fantasy XVI

Tanta politica, tanto dark-fantasy, molto sangue eppure quasi totale di quell’incredibile commistione tra magia e tecnologia che, almeno secondo il mio gusto e modo di vedere, rende un Final Fantasy tale. Eppure, attenzione, questo titolo è un grande gioco, che mi è piaciuto e che a mio avviso si merita un titanico 8.4. Per dire: Tales of Arise, sia a livello di combattimento che di gestione del party (qui ridotto a un solo membro) fa molto meglio (e infatti va oltre il 9 in pagella, per me). Sul lato tecnico vi sono tante oscillazioni: per una cgi (nel 2023!) da perdere la testa in certe scene, il frame rate a dir poco ballerino (mai nei combattimento ma a volte nell’esplorazione del mondo di gioco). Aggiungo che il voto, non in grassetto, è da ritenersi come il primo di una serie di approfondimenti sul titolo: al momento ho giocato circa tredici ore della campagna principale e quindi l’appuntamento è sempre sulle pagine di Dailybest per nuovi focus.

Anche dal punto di vista delle ost, caratterizzate da imponenti canto gregoriano e i combattimenti tra Eikon, molto pubblicizzati in sede di marketing e campagna di comunicazione, mi sono parsi parti fatte molto bene ma distanti dai vertici della serie. Serie che, al netto del quattordicesimo capitolo, è ormai da quasi vent’anni al palo (non considerando i remake del settimo, ovviamente). Ecco perché il titolo reca un -1 + 15: perché Final Fantasy XVI è a mio avviso un passo indietro nella filosofia proprietaria della serie, un titolo che è un ripensamento del XV alla luce del quattordicesimo ma che finisce per essere un magnifico XIV-2. Rinnovo infine l’appuntamento sempre su queste pagine per nuovi approfondimenti a tema FF16.

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