Geek
di Mattia Nesto 27 Settembre 2021

“Tales of Arise” continua una delle migliori saghe videoludiche della storia

Il nuovo capitolo dei “Tales of” stupisce per un combat-system divertente e stratificato e una storia non banale. Un altro grande titolo per la serie Bandai Namco.

Quando mi sono messo a giocare Tales of Arise mi aspettavo di avere di fronte un gioco solido, interessante e stimolante, un titolo insomma al cento per cento Tales of“, una delle saghe videoludiche di maggiore successo per quanto concerne gli action-jrpg. Ecco, non mi sbagliavo, ma diciamo che Tales of Arise, provato su Xbox Series X prediligendo il framrate bloccato a sessanta fps (opzione che vi consiglio di cuore) è andato al di là di ogni più rosea aspettativa: non solo esplorare il mondo è dannatamente appagante ma anche combattere gli svariati nemici è divertentissimo e non annoia mai.

Ci sono almeno tre ordini di ragioni principali per cui il titolo di Bandai Namco è, già oggi, uno dei migliori giochi dell’anno. Il primo, talmente evidente da risultare (quasi) superfluo da segnalare è il livello estetico e il charachter-design, una delle migliori cose viste negli ultimi mesi. Non soltanto i principali personaggi sono descritti con tratti eleganti e personali ma anche e soprattutto i vari nemici, in special modo i lord, che ci troveremo ad affrontare sono altrettanto iconici e ben delineati. Ma attenzione: se vi state aspettando il “solito” open-world vi state sbagliando di grosso. Tales of Arise è, infatti, gestito con un’impostazione a macro-aree, contraddistinte da un bioma caratteristico, e poi divise via via in micro-livelli esplorabili.

Quando dicevamo che anche i lord sono realizzati con cura e arte non dicevamo una bugia  Quando dicevamo che anche i lord sono realizzati con cura e arte non dicevamo una bugia

Senza volervi anticipare nulla della storia (che è molto coinvolgente) sono rimasto letteralmente a bocca aperta per il world-building di Tales of Arise. Infatti, specie davanti a produzioni di questo tipo, ovvero i jrpg, spesso si ha a che fare con cliché narrativi e scelte piuttosto opinabili dei protagonisti. Qui non è che non ci sono situazioni e accadimenti classici ma ognuno di essi è motivato secondo precise leggi e norme che regolano l’intero mondo. Adorabile, visto che le oltre 50 ore di durata (senza considerare il robustissimo end-game) impongo di passare molto tempo in questo mondo di gioco. Un mondo di gioco, per altro, che come potete osservare è dannatamente affascinante surrogato con toccanti ost da lacrime istantanee.

Ma arriviamo all’ultimo motivo, decisivo, che fa di Tales of Arise uno dei giochi più completi del 2021: il combat-system. Ecco, il combat-system è letteralmente divertente, immediato e profondo al tempo stesso. Immediato perché dopo pochi minuti e con una manciata di mosse a disposizione s’impara a giocare subito, ma anche profondo perché, mano mano che le abilità aumentano e i membri del party si aggiungono, la possibilità di pianificare strategie e di concatenare le proprie mosse in combo spettacolari aumentano a dismisura. La parametria e i diversi equipaggiamenti, propri dei giochi di ruolo, si fondono con la dimensione action fornendo al giocatore la possibilità di sbizzarrirsi (senza dimenticare che le tre difficoltà di gioco selezionabili danno “premi” differenti). Siamo insomma, dalle parti di Scarlet Nexus con, però, una narrativa generale e un modo di raccontare i singoli episodi molto più fresca e dinamica. Insomma: Tales of Arise è un incanto, una magia reale da giocare e da vivere pad alla mano,

 

 

 

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