Musica
di Sandro Giorello 7 Ottobre 2016

Questa radio capisce che musica vuoi ascoltare in base all’espressione del tuo viso

Ottime playlist per felicità, tristezza o rabbia, che la radio decifra direttamente dalle tue espressioni facciali

La musica spesso rispecchia i nostri stati d’animo. Quando siamo tristi ci piace coccolarci con canzoni malinconiche oppure, se ci svegliamo allegri e pimpanti, tendiamo a scegliere brani che ci diano ancora di più la carica. L’agenzia creativa inglese Uniform ha realizzato una “radio emozionale” capace di percepire il nostro umore e farci ascoltare la musica più adatta per il momento. Si chiama Solo ed è stata presentata la scorsa settimana al Design Festival di Londra.

La radio è inserita all’interno di un’elegante struttura in legno e va appesa al muro come se fosse uno specchio. Quando ci avviciniamo, scatta una foto al nostro viso e, grazie ad un particolare algoritmo, individua la nostra espressione ridisegnandola anche sul display. Capito il nostro umore, Solo si collegherà ad una delle tante playlist di Spotify realizzate ad hoc per rappresentare sentimenti come felicità, tristezza o rabbia, e accompagnerà così la nostra giornata.

 

0m7a9493 Solo - Solo, la radio che interpreta il tuo umore guardando il tuo viso

 

Secondo quanto dichiarato da Mike Shorter, capo della sezione creativa di Uniform, il progetto nasce con lo scopo di creare oggetti che abbinino l’intelligenza artificiale ad un design più accogliente e decisamente meno freddo. Lo stile così vivace della radio, con tanto di antenna a forma di cannuccia, vuole comunicare un approccio giocoso e divertente alla tecnologia.

 

solo-radio-umore-2  Solo, la radio che interpreta il tuo umore guardando il tuo viso

 

Solo vuole stimolare un dibattito su come le tecnologie possano essere interpretate oggi e su cosa possano davvero significare per le persone che le utilizzano” – commenta Mike – “Quando un utente prova ad usare la nostra radio, non solo capisce che la tecnologia sta cambiando ma, ancora più importante, che è possibile instaurare una relazione sempre diversa con l’oggetto usato”.

 

FONTE |  boingboing.net

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