Cosa cambia con l’approvazione del Decreto Sicurezza: occupazioni di alloggi, cannabis e manifestazioni, le nuove regole.
Il Decreto Sicurezza, recentemente approvato, rappresenta un cambiamento significativo nella legislazione italiana in materia di sicurezza e ordine pubblico. Composto da 39 articoli, il provvedimento introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti, affrontando temi cruciali come le occupazioni abusive, il blocco stradale, e le misure contro il terrorismo.
Dopo il voto di fiducia ottenuto alla Camera il 27 maggio 2025, il Decreto è ora in attesa di esame da parte del Senato per la sua approvazione definitiva. Le polemiche non sono mancate, con le opposizioni che hanno contestato varie disposizioni, definendole limitative delle libertà civili.
Decreto Sicurezza approvato: le misure principali
Il Decreto Sicurezza si propone di riscrivere parti fondamentali del codice penale e del codice di procedura penale, introducendo nuove fattispecie di reato e modificando quelle esistenti. Tra le misure più significative, troviamo:
Occupazione di immobili
Una delle novità più controverse è l’introduzione del reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. Questo reato prevede pene da 2 a 7 anni di reclusione per chi occupa abusivamente un immobile, comprese le pertinenze come garage e cantine. La legge prevede anche una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile, rendendo più rapida la restituzione al legittimo proprietario. Tuttavia, è prevista una causa di non punibilità per quegli occupanti che collaborano con le autorità e ottemperano agli ordini di rilascio.
Stretta sulle manifestazioni
Il Decreto introduce un inasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento durante manifestazioni pubbliche, elevando le sanzioni da 1 anno e 6 mesi fino a 5 anni di reclusione, accompagnate da multe fino a 15.000 euro. Inoltre, è prevista la possibilità di arresto in flagranza differita per atti di violenza o minaccia durante tali eventi. Queste misure mirano a garantire un maggiore controllo e ordine pubblico, ma suscitano preoccupazioni riguardo alla repressione delle libertà di espressione e di assemblea.
Blocco stradale e norma “anti Gandhi”
Una delle disposizioni più criticate del Decreto è la cosiddetta norma “anti Gandhi”, che trasforma il blocco stradale da illecito amministrativo a reato penale. L’ostruzione del traffico stradale o ferroviario effettuata con il proprio corpo potrà comportare pene che vanno da un mese di carcere a multe fino a 300 euro. Se l’azione è compiuta da più persone, la pena può aumentare fino a 6 anni di reclusione. Questa misura mira a dissuadere le proteste di massa che utilizzano il blocco come forma di contestazione, ma è percepita come una limitazione della libertà di espressione.

Il Decreto Sicurezza ha suscitato un acceso dibattito politico. Il governo ha ottenuto la fiducia con un voto di 201 favorevoli, 117 contrari e 5 astenuti, ma le critiche non si sono fatte attendere. Le opposizioni hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla potenziale violazione dei diritti civili e al rischio di una deriva autoritaria. Le manifestazioni di protesta contro il Decreto hanno già avuto luogo in diverse città italiane, evidenziando un malcontento diffuso tra i cittadini e diverse organizzazioni.
Con l’implementazione di queste nuove leggi, si prevede un cambiamento significativo nel modo in cui le forze dell’ordine e il sistema giudiziario gestiscono situazioni di protesta e occupazione. Se da un lato il governo giustifica queste misure come necessarie per garantire sicurezza e ordine pubblico, dall’altro, vi è una crescente preoccupazione tra i cittadini e i gruppi per i diritti umani riguardo all’impatto che queste leggi potrebbero avere sulla libertà di espressione e sul diritto di manifestare.
L’implementazione del Decreto Sicurezza non solo influenzerà le dinamiche sociali e politiche in Italia, ma potrebbe anche stabilire un precedente per future legislazioni riguardanti la sicurezza pubblica e i diritti civili. È evidente che la discussione su questo tema è lungi dall’essere conclusa e continuerà a evolversi nei prossimi mesi, mentre il Decreto verrà applicato e le sue conseguenze saranno osservate da vicino.