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di Elisabetta Limone 5 Maggio 2019

Perché le carte prepagate possono aiutare nell’acquisto di carburante?

Perché le carte prepagate possono aiutare nell’aquisto di carburante?

Dal 1 Luglio 2019 nel nostro paese sono entrate in vigore le nuove normative che regolamentano l’acquisto di carburante per professionisti e aziende. Da questa data, per poter avere accesso alle detrazioni IVA previste, è necessario pagare i rifornimenti ai distributori con mezzi di pagamento tracciabili, chiedendo al benzinaio l’emissione della fattura elettronica.

L’indicazione dei mezzi di pagamento tracciabili ha lo scopo di combattere la piaga dell’evasione fiscale e permettere all’Agenzia delle Entrate di eseguire controlli sui flussi di denaro per verificarne la correttezza e trasparenza. Bisognerà quindi utilizzare carte di credito, carte prepagate, assegni e bonifici, ma anche vari circuiti di pagamento elettronico considerati validi dall’Agenzia.

Il passaggio al nuovo sistema potrebbe essere per alcuni un po’ confusionario, almeno nei primi tempi. Di sicuro, però, la digitalizzazione del processo di fatturazione comporta diversi vantaggi: si sveltisce l’emissione delle fatture (che possono essere messe tramite software appositi), e se ne migliora la sicurezza e l’efficacia grazie al controllo effettuato dall’SdI che fa da snodo fra acquirente e prestatore d’opera. Il tutto, naturalmente, facendo risparmiare tempo e denaro alle aziende ai professionisti, che dovranno investire sempre meno risorse e ore lavorative per le attività di rendicontazione, che finalmente smettono di essere “manuali” per passare in tutto e per tutto al mondo del digitale.

Le fatture elettroniche che si riferiscono ai rifornimenti hanno un come codice articolo la sigla CARB (carburanti). I gestionali di fatturazione elettronica permettono quindi di selezionarle facilmente e filtrarle con pochi clic, in modo da averle facilmente sotto mano in caso di bisogno. Inoltre, ciascuna dovrà avere specificato al proprio interno la targa del veicolo a cui si riferisce.

Se per le piccole attività la gestione di questi documenti non costituisce un problema, per le aziende con un’ampia flotta di veicoli e diversi dipendenti è consigliabile dotarsi di strumenti che possono ulteriormente semplificare la rendicontazione. Le carte prepagate ad esempio possono essere un validissimo aiuto.

Una carta prepagata non è tanto diversa da una carta di credito, e permette di effettuare lo stesso tipo di operazioni senza quasi nessuna eccezione. La differenza è che, se una carta di credito attinge a un conto corrente specifico, il denaro disponibile su una prepagata è quello “caricato” (tramite internet, tabacchi, banche o ATM) dal proprietario. Usando una prepagata si può fornire al distributore tutti i dati necessari per la fatturazione. E’ possibile collegare ciascuna carta a un determinato veicolo tramite la targa, così da registrare facilmente tutte le fatture per i rifornimenti.

Usandole l’azienda può non solo impostare dei limiti di budget, ma anche snellire l’iter di rimborso spese per i propri dipendenti. Fornendo le carte prepagate per le trasferte lavorative basta poco per tenere traccia di tutti gli acquisti, e quindi rimborsare le cifre dovute direttamente in busta paga.

Tenendo conto delle nuove regole per fare rifornimento di carburante, indubbiamente le carte prepagate sono la migliore soluzione per aziende e possessori di partita IVA per semplificare la rendicontazione di spese e rimborsi. Richiedere a attivare una carta prepagata per l’acquisto di carburante è un processo veloce e semplice. Basta fornire i propri dati online per vedersela recapitata in poco tempo. Inoltre, la carte prepagate come la carta Soldo sono utilizzabili in qualsiasi distributore di benzina. Si evita così uno dei problemi maggiori delle carte carburante monomarca, che possono venire sfruttate solo nei distributori di una determinata catena.

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