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Home Society

Ah, che ridere il video francese sulla pizza italiana al coronavirus

by Simone Stefanini
03/03/2020
in Society
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Questo video è stato trasmesso sulla pay tv francese Canal+, nel programma satirico Groland Le Zapoï ed è decisamente poco fraintendibile: c’è la macchietta del tipico pizzaiolo italiano di mezza età coi baffi che scatarra uno slime verdastro tra i funghi e i peperoni di una pizza pronta per andare in forno. Punch Line: Pizza Corona, la nuova pizza italiana che farà il giro del mondo. Che ridere, che fantasia, che spiccato senso dello humor. No.

Dovremmo analizzare la questione a due livelli: quello più progressista in cui facciamo il mea culpa per tutte le volte che abbiamo preso in giro gente di nazionalità o cultura diversa dalla nostra, potremmo scrivere il pippardone su come si sta male quando siamo noi l’oggetto del razzismo da parte di tutto il mondo e lanciarci in una difesa della satira anche quando ci colpisce direttamente, ma oggi diciamo pure che non ce ne frega un cazzo.

In testa abbiamo le immagini di Fabio Grosso che esulta nel 2006 e forti di questa energia rinnovabile solo col pensiero, ci teniamo a esprimere il nostro forte dissenso nei confronti di questo video, che mischia gli stereotipi più abusati dell’italiano medio che fa la pizza e alza il tiro usando tutta la supponente cattiveria di cui i francesi dispongono. In questa satira a salve, l’italiano diventa l’untore del mondo, l’individuo umile e sudicio che non rispetta neanche le minime regole igieniche di base e che, a vedere la consistenza di quel muco verdastro, mangia le carogne di zebù.

Il razzismo più becero parte proprio da questo tipo di esternazioni e come ci sentiamo di difendere i cinesi e gli italiani di origine asiatica attaccati da altri italiani caucasici perfettamente imbecilli, siamo pronti  a difendere l’italiano medio da questo video offensivo mascherato da arguta satira. Per prima cosa perché non fa ridere, ci fosse una minima idea brillante dietro se ne potrebbe pure parlare, ma così è solo merda. Seconda cosa perché il coronavirus fa vittime nel nostro paese e sta mettendo in ginocchio l’economia, come ben sappiamo.

Terza ed ultima motivazione inattaccabile: sporchi, brutti e cattivi, ma quel 9 luglio del 2006 quanto brucia ancora?

Tags: coronavirusnewsopinionisatira
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