Society
di Marta Blumi Tripodi 12 Settembre 2012

Mutatis mutandis: se in Giappone l’underwear è gratis

In questo mondo moderno e frenetico, trovare il tempo per fare una lavatrice di capi di vestiario essenziali (leggi: mutande pulite) può diventare un’impresa insormontabile per il giovane maschio single di ogni continente. In Giappone, però, hanno un asso nella manica in più, rispetto ai colleghi occidentali. Nella fattispecie, i servizi del sito Free-pants.jp, che offrono all’utenza un mese di underwear nuovo e gratis recapitato comodamente a casa via posta prioritaria. Sponsorizzato da zuppe in scatola, cibo per gatti, detersivi e via dicendo.

Una statistica afferma che in media ciascuno di noi si ritrova a posare lo sguardo sulle proprie mutande all’incirca otto volte al giorno – senza contare quella fortunata percentuale di popolazione che riesce a dare una sbirciatina anche alle mutande di qualcun altro. Un affare vantaggioso, insomma, per gli inserzionisti che volessero fare circolare il proprio logo. Il neo-iscritto a Free Pants compila un questionario riguardo ai propri gusti in fatto di acquisti, allega il proprio indirizzo di casa e, magicamente, dalla settimana successiva comincia a ricevere senza alcuna spesa dei pacchi settimanali pieni di mutande pulite e griffate dalle più improbabili ditte giapponesi. Sperando che anche la sua (eventuale) fidanzata apprezzi.

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