TV e Cinema
di Eva Cabras 16 Ottobre 2018

FeST – Il Festival delle Serie Tv è un inno alle diversità

Dall’11 al 14 ottobre 2018 si è svolta a Milano la prima edizione di FeST – Il Festival delle Serie Tv, interamente dedicato alla narrazione seriale e ai suoi protagonisti. Nei quattro giorni di incontro al Santeria Social Club, l’evento ideato da Marina Pierri e Giorgio Viaro è riuscito a creare un percorso coerente, variegato e culturalmente fondamentale, dando all’esordio del Festival un filo conduttore importante, a volte scomodo, certamente non facile da raccontare. La diversità e l’integrazione sono stati al centro del FeST facendo da fil rouge attraverso decine di panel e ispirando gran parte delle scelte artistiche legate alle proiezioni in anteprima.

Il tema portante dell’inclusione si è declinato in molteplici forme, attingendo da esperienze radicalmente diverse tra loro, legate assieme dalla necessità di essere raccontate con rispetto, competenza e innovazione artistica. In questo senso, la narrativa seriale ha svolto e sta svolgendo un ruolo di primo piano, ecco perché il FeST non è stata soltanto l’occasione per riunire in una sola location appassionati di serie tv più o meno assidui. La prima edizione del Festival delle Serie Tv è stata anche la consacrazione culturale di un nuovo linguaggio, perché, come dice il mantra del festival, non sono soltanto serie tv.

Fin dal primo giorno di incontri, FeST ha reso chiarissime le sue linee guida. La serialità contemporanea è in parte intrattenimento, in parte mezzo per raccontare le sfaccettature umane con inedita attenzione e incredibile impatto, anche numerico e commerciale. I primi incontri del festival si sono concentrati sulla rappresentazione femminile, coinvolgendo attrici e autori dai fenomeni seriali italiani di Gomorra – La serie, Il Miracolo e Baby, il prissimo prodotto Netflix italiano. Con un sorprendente collegamento, FeST ha portato al Santeria anche la diva della musica milanese Myss Keta, nell’inedita veste talk di amante di serie, proseguendo il discorso con le proiezioni in anteprima italiana di Killing Eve e l’anteprima assoluta di Le terrificanti avventure di Sabrina in chiusura dell’evento. Come arrivederci non poteva essere scelto prodotto migliore di uno show sulle streghe, simbolo perfetto di diversità, disturbatrici e sovversive, come definite da Violetta Bellocchio durante la presentazione dell’episodio. Proprio Violetta Bellocchio è stata protagonista di uno degli incontri più interessanti di FeST, dove ha ripercorso le tappe della carriera di Charlie Brooker, dalla satira televisiva a Black Mirror, fucina di futuri distopici ma non troppo.

Foto di Mario Tamburini www.facebook.com Foto di Mario Tamburini

Tra gli incontri più gremiti dei quattro giorni di festival svettano sicuramente quelli con i protagonisti di Elite, serie Netflix spagnola, e di Skam, produzione TIMVISION. Entrambe le serie sono rivolte a un pubblico essenzialmente molto giovane, avendo per protagonisti proprio degli adolescenti, come ha confermato una platea piena di volti freschissimi. Da una parte abbiamo quindi il racconto iberico della difficile integrazione tra ragazzi provenienti da situazioni socio-economiche diametralmente opposte, mentre dall’altra c’è la rappresentazione di una storia d’amore omosessuale, in un’Italia in cui i problemi della comunità LGBT sono tutt’altro che risolti. L’esplorazione di tematiche legate al mondo della diversità di genere raggiunge una particolare vetta con l’anteprima della miniserie inglese Butterly, con protagonista un ragazzino che affronta il percorso per la riassegnazione sessuale, raccontato attravero il rapporto con la famiglia e il contesto scolastico britannico.

Nonostante la serietà degli argomenti trattati, il Festival delle Serie Tv è stato anche un evento decisamente divertente. Partendo dall’esuberanza di Myss Keta al brio del teen drama horror di Sabrina, FeST ha dedicato ampio spazio alla narrazione della commedia seriale. Attraverso l’ironia amara dei The Pills e soprattutto grazie al genio comico di Mattia Torre, autore di Boris ma anche dell’intensa La linea verticale, il festival ha portato in scena l’immensa varietà di toni e approcci con cui è possibile raccontare il mondo, una puntata alla volta.

Foto di Nicola Bernardi Facebook - Foto di Nicola Bernardi

Anche noi di Dailybest siamo stati presenti al FeST nell’area free gestita da Marco Villa, con Simone Stefanini, che insieme a Chiara Grizzaffi ha parlato di Twin Peaks e di come David Lynch abbia ucciso la retromania.

Foto di Nicola Bernardi Facebook - Foto di Nicola Bernardi

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