L’Italia è un paese dalle mille sfaccettature, fatto di pianure sconfinate e gelide montagne, di grandi metropoli e di paesini sconosciuti ai più. Un paese in cui arte e storia non solo convivono, ma vanno spesso a braccetto, per le mille viuzze che compongono i vari centri abitati.
E che dire della cultura e del cibo? C’è un motivo se ogni anno migliaia di turisti si accalcano per visitare le bellezze italiane. Ma se il turismo di massa ha ormai preso d’assalto i principali centri di interesse, esistono ancora dei punti inesplorati, da scoprire per la prima volta.
Nascosto agli occhi, nel cuore dell’Abruzzo
Le regioni italiane si identificano spesso grazie alle grandi città che ospitano, ma è vero anche che l’Italia è fatta di piccoli paesini di provincia. Alcuni quasi ignorati, troppo piccoli per fare numero in maniera rilevante, ma non meno importanti per la storia e la crescita della nazione.

Tra questi, proprio al centro dell’Abruzzo incastonato tra montagne e boschi, c’è un borgo che sembra uscito da una fiaba, magico e silenzioso. Si chiama Bisegna e conta appena 212 anime, è così raccolto da rischiare di non essere visto, così minuscolo da non comparire neanche sui radar.
Siamo in provincia dell’Aquila, a oltre 1.200 metri di altitudine, dove l’aria si fa più rarefatta e anche il tempo sembra fermarsi ammirato. Bisegna sorge alle pendici della Montagna Grande, che separa la valle del Giovenco da quella del Sagittario, appeso sugli scoscesi pendii tipici della zona.
Dal 1999, il borgo fa parte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e già questo basterebbe a fargli guadagnare un posto speciale sulla mappa. È una linea sottile tra due mondi, un confine naturale tra boschi fitti, cascate, sentieri e scorci mozzafiato, un panorama unico nel suo genere.
Il centro storico è una meraviglia di pietra e storia, le sue origini medievali si respirano a ogni angolo di strana, vive come non mai. Tra la torre pentagonale e i resti di un palazzetto settecentesco, mentre in alto, svetta un campanile antico che segna il tempo con i suoi rintocchi.
Non mancano le chiese, veri gioielli d’arte e memoria, come la Chiesa di Santa Maria Assunta, ricostruita dopo il devastante terremoto del 1915. Oppure quella di San Giovanni Battista, invece, che racconta secoli di fede e ricostruzioni dopo assalti medioevali e distruzioni portate dal tempo.