Geek
di Mattia Nesto 19 Ottobre 2020

L’arte della guerra di 9 Monkeys of Shaolin

Nel fine settimana ci siamo immersi nelle arti marziali del beat ‘em up di Sobaka Studio e Ravenscourt

Con ancora negli occhi l’adrenalina e la voglia di menare le mani seguendo le arti marziali di Cobra Kai (di cosa ne pensiamo della serie l’abbiamo scritto qui) ci siamo immersi, giocandolo su Xbox, in 9 Monkeys of Shaolin, titolo multipiattaforma (disponibile, oltre che per la console di casa Microsoft, per PlayStation 4, Switch e Pc) che ci ha fatto vestire i panni di un monaco guerriero che difende il proprio tempio dalle scorrerie di banditi venuti dal mare. In realtà le cose, almeno a livello di trama, non stanno esattamente così ma il fulcro del gioco non è di sicuro questo: 9 Monkeys of Shaolin è un titolo fresco, alle volte brutale ma incredibilmente soddisfacente per chi ama giocare in modo immediato e rapido combattendo utilizzando svariati stili di combattimento.

Partiamo subito da un presupposto: quando abbiamo iniziato ci aspettavamo un classico beat ‘em up, ovvero un gioco di combattimento a scorrimento in cui, via via, orde di nemici ti si parano davanti per bloccarti di proseguire. L’importante è andare avanti, “pulire l’area” e stare attenti ai materiali di cura che via via si possono incontrare. La struttura del gioco di Sobaka Studio e Ravenscourt è questa, certo, però la cosa che più ci ha stupito e la profondità e stratificazione del gameplay di questo titolo.

Infatti grazie alla possibilità di diversi skill-tree, ovvero rami di abilità, il nostro personaggio man mano che proseguirà nella propria avventura potrà impratichirsi di diversi stili di combattimento. Ad esempio si potrà scegliere di fare affidamento sulla forza brutta, con le iconiche stoccate che lanciano e impalano i nemici. Oppure si potrà optare per combattere i misteriosi banditi dall’alto, utilizzando tecniche apposite. Ma si potrà scegliere anche uno stile, diciamo così, più “obliquo”, ovvero sfruttando i sigilli magici che i monaci del tempo ci insegneranno. Ovviamente, per ogni nemico ci sarà una tipologia di approccio adatta anche se, è questo è un qualcosa di molto prezioso per un gioco come questo, non per questo bisognerà sfruttare proprio quella debolezza.

Dopo aver terminato il gioco “base” in circa sei ore a difficoltà normale, abbiamo tentato di approcciarci all’avventura in modo diverso. Per esempio in una run abbiamo scelto di attaccare seguendo un unico stile: vi possiamo dire che si va avanti ugualmente, anche se in modo molto ma molto più arduo. Abbiamo quindi alzato il livello di difficoltà e, accidenti, se abbiamo preso le più classiche delle legnate nei denti. Insomma, nonostante rimanga un titolo piccino questo, realizzato da uno studio indipendente, la profondità del combat system ci ha colpito in modo positivo. Senza considerare poi il fatto che vi saranno armi da trovare, equipaggiamenti da sbloccare e perfino alcuni monili che sbloccheranno passive niente male.

Con oltre venticinque (brevi) livelli, un bel design da acquarello (e perfettamente coerente con l’ambientazione a cavallo tra Cina e Giappone), dieci tipi di armi e una modalità co-op che ci è parsa interessante, 9 Monkeys of Shaolin è un gustoso “intermezzo” mentre attendiamo la nuova generazionale di console. E la concretizzazione di uno degli immortali motti di Sun Tzu, il celebre autore de L’arte della guerra: “Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia”.

9 Monkeys of Shaolin

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