Libri
di Mattia Nesto 21 Agosto 2023

L’aria del cristallo: un libro che suona con Uematsu

L’aria del cristallo di Mario Petillo è un’opera interessantissima su uno dei compositori più influenti in ambito videoludico (e non solo).

La copertina del libro L’aria di cristallo  La copertina del libro L’aria di cristallo

Quando ho terminato la lettura, la bella lettura, de L’aria del cristallo, libro di  Mario Petillo debbo ammettere di essere stato investito da un’ondata di ricordi. Già perché, volenti o nolenti, per molti di noi la serie di Final Fantasy occupa un posto importante e nella propria memoria e nel proprio cuore. Questo, diciamo così, fattore emotivo è causato anche dalle inimitabili ost e musiche proprietarie, in larga misura composte da Nobuo Uematsu. E quale occasione migliore, giustappunto, per tornare con la memoria e con il cuore a quei momenti tanto meravigliosi di questo libro, uno studio, molto serrato, nato per altro da una tesi di laurea, nel quale Petillo, con l’utilizzo di una miriade di fonti dirette e indirette da parte degli stessi “protagonisti”, ci spiega perché il lavoro e l’opera di Uematsu sia tanto importante e per il mondo del gaming e per quello della musica in senso lato.

Con la già citata attenzione anche per i dettagli di tipo tecnico-musicale, l’autore ci spiega come le ost del compitore giapponese riescano a tenere insieme Wagner e la PFM, il progressive rock con i Carmina Burana, in un impasto cultural-sonico di grandissima forza e unicità. Inoltre, il senso, per dirla in modo ottocentesco, sentimentale e romantico di alcune composizioni, è tanto forte quanto forti sono i personaggi dei Final Fantasy cosiddetti storici: citare “To Zanarkand”, in tal senso, pare quasi superfluo ma trovo comunque importante ribadire il concetto. Inoltre Mario Petillo sottolinea come anche grazie a Nobuo Uemasu il medium videogioco si è un po’ affrancato dalla sua dimensione “soltanto fanciullesca” per diventare, a tutti gli effetti, una forma d’arte, pure musicale.

Inutile, perciò, aggiungere che vi invito alla lettura di questo libro, un testo che, per forza di cose, va esperito con un impianto stereo o di riproduzione sottomano: infatti non soltanto vi tornerà la voglia di riprendere in mano Final Fantasy IX o VII ma oltre a ciò avrete una voglia matta e disperatissima di ascoltare “Aria di mezzo carattere” o “Vamo’alla flamenco”. Ne sono certo!

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