A tutti capita di convivere con qualche episodio di mal di schiena, spesso attribuito allo stress, alla postura o a una giornata impegnativa. Ma quando quel fastidio smette di essere passeggero e diventa un compagno quotidiano, è fondamentale non archiviarlo come qualcosa di banale.
Un dolore che persiste, soprattutto se assume caratteristiche nuove o più intense, può essere il riflesso di un problema che merita attenzione clinica.
Comprendere ciò che accade all’interno dell’organismo permette di cogliere cambiamenti sottili, quelli che spesso passano inosservati. E tra le condizioni che possono dare sintomi vaghi, difficili da interpretare, rientrano alcune malattie che tendono a evolversi in silenzio.
Quando il mal di schiena può nascondere qualcosa di più serio
Il mal di schiena che non passa potrebbe essere collegato a disturbi che coinvolgono gli organi interni, come il pancreas. La sua funzione è duplice: da un lato produce enzimi essenziali alla digestione, dall’altro rilascia ormoni come l’insulina, indispensabili per il metabolismo. La maggior parte delle patologie che interessano questo organo riguarda la sua componente esocrina, mentre quelle endocrine sono meno comuni e in genere meno aggressive.
Ciò che rende particolari alcune malattie pancreatiche è il loro esordio silenzioso. Nelle fasi iniziali i sintomi possono essere assenti o talmente sfumati da passare inosservati. Solo con la progressione compaiono segnali più chiari, che variano in base alla zona coinvolta. Quando il problema interessa la testa del pancreas, spesso il primo segnale è un ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi, dovuto all’accumulo di bilirubina. Questo accade perché l’ingrossamento della parte colpita può comprimere il dotto biliare impedendo il normale passaggio della bile. In questi casi può comparire anche un cambiamento nel colore delle urine e delle feci, oltre a un fastidioso prurito cutaneo.

Quando invece il disturbo riguarda il corpo o la coda del pancreas, il mal di schiena può diventare uno dei sintomi più evidenti. Il dolore tende a irradiarsi dall’addome verso i fianchi o verso la schiena, poiché la massa che cresce può iniziare a esercitare pressione sugli organi vicini. Si tratta di un dolore che spesso viene confuso con disturbi muscolari, ma che non migliora con il riposo o con i rimedi comuni.
Altri segnali che possono comparire, anche gradualmente, riguardano il peso corporeo. Un dimagrimento inspiegato può essere legato a un’alterazione del modo in cui l’organismo utilizza le calorie. Talvolta la digestione diventa incompleta a causa della ridotta produzione di enzimi, con conseguente malnutrizione e perdita di massa muscolare. Non meno rilevante è la sensazione di nausea o il vomito, che possono emergere quando una parte dello stomaco viene compressa e il passaggio del cibo diventa difficoltoso.
Un altro segnale da non ignorare è la presenza di feci particolarmente chiare o dall’aspetto untuoso. Questo fenomeno può essere collegato a una ridotta secrezione di enzimi digestivi, che impedisce un corretto assorbimento dei grassi. In alcuni casi, infine, possono manifestarsi sintomi simili a quelli di un diabete comparso di recente: aumento della sete, bisogno frequente di urinare e stanchezza marcata. Ignorare questi segnali non è mai la scelta migliore, è sempre meglio parlarne con un medico.
