TV e Cinema
di Elisabetta Limone 24 Gennaio 2020

L’importanza di Sex Education per gli adolescenti (e non solo)

Alcune scene della seconda stagione di Sex Education sono davvero molto, molto importanti

Come ormai sappiamo bene, quando i britannici fanno le serie tv non risparmiano niente e nessuno. Sanno parlare al cuore e riescono a creare prodotti d’intrattenimento che rimangono nella memoria, specie quando ci sono di mezzo gli adolescenti. The End of the F***ing world, Lovesick, Fleabag e, assolutamente, Sex Education.

La serie di Laurie Nunn diretta da Kate Herron è arrivata alla seconda stagione e narra la storia di Otis, un sedicenne vergine, figlio di una terapista sessuale di fama internazionale, e di tutti quelli che gli gravitano attorno: Eric, il suo amico omosessuale, Maeve, la reietta della scuola, Ola, la sua nuova ragazza e tutta una serie di personaggi che sembrano strambi e che, invece, sono esattamente i sedicenni del 2020.

Senza stare a spoilerare, questa seconda stagione è addirittura più bella della prima e tratta, in modo delicato, tematiche molto importanti e spesso bistrattate, come le molestie sessuali, l’omofobia e, di base, tutte quelle che riguardano la sfera sessuale. In pratica, nella serie ci sono un sacco di risposte a tutte le domande che un adolescente vorrebbe fare, senza nessuno a cui rivolgersi perché, come ben sappiamo, l’educazione sessuale in Italia  è sempre un tabù, anche nel 2020.

Non fatevi fuorviare dal titolo, però. Le problematiche sessuali sono un pretesto per parlare, soprattutto, di educazione emotiva: rispetto per le diversità e femminismo, certo, ma anche della possibilità di essere un po’ chi si voglia, senza farsi rovinare la vita dai bulli o dai sensi di colpa. Certo che non è semplice e certamente una serie tv è solo una serie tv, ma, a volte, il tono usato nel trattare certe tematiche è ciò che davvero rimane della dramedy di Netflix,  coi personaggi spesso intercambiabili, di cui forse tra un anno o due, quando (e se) uscirà la terza stagione avremo bisogno del riassunto, ma di cui non dimenticheremo come ci ha fatto sentire in alcune, importantissime scene.

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