Fail
di Gabriele Ferraresi 10 Febbraio 2016

7 pizze americane che ci perseguiteranno nei nostri peggiori incubi

Il #NationalPizzaDay a noi fa solo venire voglia di piangere fortissimo


mothership_pizza  Mamma pizza e le sue pizzettine

 

Parliamo di valori non negoziabili? Ok: e allora parliamo di pizzaperché il 9 febbraio negli Stati Uniti hanno celebrato il National Pizza Day, e c’è gran fermento anche oggi su Twitter, dove molti mostrano pizze che ritengono gustose, ma in realtà lo sono solo per i palati nordamericani. Visto che da questa parte dell’oceano fanno rabbrividire.

Di più, sono un’offesa: ma lo sappiamo, loro, gli americani, odiano la vera pizza italiana e abbiamo le prove.

Noi vogliamo mostrarvi 7 delle peggiori aberrazioni sul tema arrivate dagli Stati Uniti, per fare giustizia: perché queste non sono pizze, sono crimini contro l’umanità. E siamo certi che l’elenco potrebbe essere ben più lungo.

La pizza con gelato gusto pizza

pizzagelato  Un’offesa a tutto

 

Grottesca summa di italianità, potenziale frutto di un inciampo del cameriere che rovescia una coppetta sulla pizza appena uscita dal forno, non poteva che essere inventata negli States. La trovate da Pizza Brain a Philadelphia, e ovviamente le palline di gelato a che gusto sono?  Sono al gusto di pizza. Pizza margherita per la precisione “Vorrei una margherita, con il gelato: il gelato c’è al gusto pizza? Grazie!”.

 

La pizza con pasta e formaggio

Mac_and_Cheese_Pizza_Recipe  “L’orrore, sì, l’orrore”

 

In questo caso il ben noto principio americano del “mi piacciono due cose diverse, LE METTO INSIEME” viene applicato con grandissimo rigore. Questa pizza la chiamano “mac’n’cheese”, e quel “mac” sta per “macaroni”. Superfluo far notare che quelle nella foto sopra sono conchiglie, e non pensiamo neanche a quale tipo di formaggio possa essere stato utilizzato. Troppo dolore, troppo. Andiamo via.

 

La pizza con sopra altra pizza 

pizza_altra_pizza  Inception fatto con la pizza

 

Cosa c’è di meglio di una buona pizza? Un’altra pizza. Messa sopra alla pizza. Principio inventato e applicato con certosina dedizione da Vinnie’s, una pizzeria di Williamsburg, ben noto sobborgo fighetto in quel di New York. Questa è meno terribile delle altre, ma solo perché uno può spostare le fette. Ma perché non prendere due pizze separate, e non una pizza-bisarca allora… Pizza perdonali, perché non sanno quel che fanno.

 

La pizza con i mini hot dog nella crosta

pizzadog  E quelle cosa sarebbero, dita umane?

 

Gli americani sono così, se due cose sono buone separate, saranno buone anche insieme. Nessuno discute sulla bontà della pizza, nessuno discute sulla bontà degli hot dog, quindi perché non unirli in un Frankenstein di carboidrati, dove il cornicione si trasforma in una ripugnante serie di tozzi ditini bruciacchiati? Atroce, ne avevamo parlato in passato.

 

La pizza al bacon cheeseburger, con cheddar e cetriolini

bacon_chees_pizza  La persistenza del cetriolino

 

Instancabili, i popoli nordamericani propagano la sciagurata ideologia dell’addizione indiscriminata di cose buone: la pizza è buona, il cheeseburger con bacon è buono, perciò uniamoli, sarà tutto buonissimo. Sfortunatamente non sempre 1+1 fa 2, anzi, in questo caso 1+1 non fa “delizia” bensì “pizza ai limiti dell’intossicazione”. Occhio al formaggio: sembra cheddar. E occhio ai cetriolini: i cetriolini, potevate almeno togliere i cetriolini.

 

La pizza dolce che sembra un tiramisù al forno a legna

pizza_orrenda  Non è ben chiaro, ma è fatta così

 

La pizza dolce? La pizza dolce. E della pizza diciamolo, ha solo il nome ingiustamente usurpato, però la S’Mores Pizza esiste eccome: con tanto burro invece dell’olio, cookies al cioccolato, mini marshmallows. Slurp. Qui una ricetta per farla in casa, qualora vogliate autoescludervi dal consesso civile.

 

Mamma pizza le sue figlie pizzettine

mothership_pizza  Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione

 

Un sogno? Un incubo? In ogni caso, una pizza d’artista. L’ha pensata e realizzata John Riepenhoff, un artista americano. In pratica è una gigantesca mamma pizza coperta da tante altre piccole pizzettine: non è un mockup, volendo si poteva anche mangiare.

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