Libri
di Giulio Pons 8 Settembre 2019

Ecologia del desiderio – curare il pianeta senza rinunce, di Antonio Cianciullo

Perché l’ambientalismo non è il primo punto della politica?

I messaggi ambientalisti sono sempre legati ad idee negative, a rinunce, a sensi di colpa per gli sprechi, per non parlare delle previsioni di disastri, carestie e distruzione per il pianeta.

I messaggi di pericolo hanno sì permesso di portare il problema ambientale in primo piano, ma ora stiamo arrivando alla saturazione. Quando succede il cervello tende a mettere da parte il messaggio negativo, come se non esistesse e questo non va bene.

Il saggio di Antonio Cianciullio affronta i temi dell’ecologia e, partendo dai dati, ci spiega che la sfida ambientale è una sfida con un’enorme opportunità di ridistribuzione della ricchezza. L’ambientalismo è veramente l’occasione per un mondo migliore. L’inquinamento atmosferico dovuto ai combustibili fossili, per esempio, è causa di tumori, ma è anche causa di malattie circolatorie perché il particolato nell’aria entra nel sangue e ne modifica la viscosità. Tuttavia i danni ecologici prodotti da carbone e petrolio non sono compresi nei prezzi dei prodotti, ma ricadono sui costi della collettività, basta pensare alla sanità pubblica. Con le tasse paghiamo tutti il prezzo sanitario dell’aumento delle malattie vascolari e dei tumori, ma lasciamo la ricchezza ai pochi che hanno causato quest’aumento. Il sistema nel suo complesso va rivisto, ma solo la politica può agire a questo livello.

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In tutto il mondo sono milioni i morti per inquinamento (in tutte le sue forme) e quindi come mai non si riesce a mettere al primo posto in tutte le agende politiche il problema ambientale? Perché ci vuole una politica di lungo periodo, perché i problemi climatici e ambientali non causano cambiamenti dall’oggi al domani, ma i risultati si vedranno tra anni.

Sicuramente sarebbe utile rendere l’ambientalismo più sexy, non più generatore di paure, perché è potenzialmente portatore di una nuova speranza positiva. L’ecologia deve imparare a parlare alla pancia della gente, al sogno, deve essere un po’ più paracula, un po’ più marketing nella comunicazione.

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