Oggi compie 3 anni il futuro sovrano più amato e temuto dai sudditi britannici: il Principe George Alexander Louis di Cambridge, che a differenza dei suoi coetanei, non ha un cognome ma ha un sacco di nomi.
Il bambino, come saprete, è molto fotogenico e dal giorno della sua nascita, avvenuta di mattina al St. Mary’s Hospital di Londra il 22 luglio del 2013, la sua vita è sempre stata sotto gli obiettivi dei paparazzi e dei fotografi Reali.
Come i Millennials sono i nativi digitali, George sarà un nativo Brexit, con la sua amata nazione nel caos per il referendum sull’uscita dall’Unione Europea. Il suo volto però esprime risolutezza e potenza militare, quindi saprà sicuramente bypassare il nonno Carlo e il padre William, per l’ascesa al trono, quando la bisnonna Elisabetta II compirà 1.500 anni, e ci piace immaginarlo cospiratore e infame come un Riccardo III scespiriano, però bello.
Nelle sue foto più famose, ricorda sempre un po’ il re Joffrey, amatissimo ex protagonista di Game of Thrones. Non a caso, tutte le sue foto sono diventate meme nell’indispensabile pagina Baby George ti disprezza, in cui il bambino esprime il suo disappunto nei confronti dei poveri, della quale vi mostriamo un importante contributo a tema estate.
Qui sotto invece, scevre da ogni scritta fuorviante, eccovi le più tenere foto di Baby George in tutti i luoghi e in tutti i laghi (la Gran Bretagna ne è piena).
Una foto che è passata alla storia vede Baby George ricevere in vestaglia da notte il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, con un raro aplomb e quello sguardo rassicurante del tipo “tra poco tu tornerai a essere un cittadino comune e io invece governerò il mondo”.
Che fosse un bambino destinato a grandi cose, lo si vedeva già dalle prime foto, quelle con la mamma Kate Middleton. Oggi invece, tramite la pagina Facebook ufficiale della famiglia Reale, è diventato un bambino modello, con l’occhio vispo e sempre puntato contro gli oppositori della corona, pronto a soffocare nel sangue ogni congiura di palazzo.
Tanti auguri da parte nostra, ti vogliamo molto bene (che non si sa mai).
