Sarebbe un 13enne il responsabile del lancio dell’oggetto dal balcone che ha colpito Chiara Jaconis, la 30enne turista morta a Napoli.
La tragica morte di Chiara Jaconis, una giovane turista padovana di 30 anni, ha scosso profondamente Napoli e l’Italia intera. Il 15 settembre 2024, Chiara è stata colpita alla testa da una statuetta lanciata da un balcone nei celebri Quartieri Spagnoli, un’area conosciuta per la sua vivace vita culturale ma anche per i problemi sociali che la affliggono.
Recentemente, la procura minorile di Napoli ha concluso le indagini sul caso, rivelando che il responsabile dell’atto sarebbe un ragazzo di soli 13 anni. Questo inquietante sviluppo ha sollevato interrogativi non solo sulla responsabilità dell’adolescente, ma anche sul contesto familiare e sociale in cui vive.
Morte di Chiara Jaconis: svolta nelle indagini
Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Il Gazzettino, il giovane è descritto come un “adolescente problematico”, con un passato di comportamenti simili, come il lancio di oggetti dal balcone. Questa condotta non è isolata: il ragazzo aveva già fatto parlare di sé in precedenti occasioni, in cui aveva scagliato tablet, cuscini e altri oggetti pericolosi in strada. La procura ha ritenuto che, data la sua età, il ragazzo non possa essere considerato imputabile per l’episodio letale. Tuttavia, la posizione del fratello 14enne è stata archiviata, suggerendo che le autorità si concentrano esclusivamente sul 13enne.
La famiglia di Chiara Jaconis ha espresso la propria indignazione e il proprio dolore attraverso le parole di Gianfranco, il padre della vittima, il quale ha dichiarato: “Visti i precedenti, tutto ciò poteva essere evitato”. Questa affermazione sottolinea un punto cruciale: l’incapacità di prevenire l’incidente, nonostante l’evidente necessità di un intervento più deciso da parte delle autorità competenti. Gianfranco ha evidenziato che i suoi legali stanno esaminando gli atti della procura, confidando che le indagini della procura ordinaria possano rivelare ulteriori responsabilità, in particolare da parte dei genitori del ragazzo.
La questione della responsabilità genitoriale è diventata centrale nel dibattito pubblico che ha seguito la notizia. Roberta, la sorella di Chiara, ha sollevato interrogativi inquietanti sul comportamento dei genitori del ragazzo, i quali, secondo quanto riportato, avrebbero sempre negato qualsiasi coinvolgimento, affermando di non aver mai visto gli oggetti lanciati. Roberta ha espresso il proprio sconcerto, dicendo: “Trovo difficile credere che il figlio minore abbia agito da solo”. Questo punto di vista mette in luce una possibile negligenza da parte dei genitori, la cui responsabilità potrebbe essere esaminata più a fondo dalla procura ordinaria.

Inoltre, la procura ha rivelato che non si tratta di una sola statuetta lanciata, ma di almeno due oggetti, che insieme pesavano oltre 10 chili. Questo aspetto evidenzia la gravità della situazione e il potenziale pericolo rappresentato da tali comportamenti. La famiglia di Chiara ha espresso la propria profonda rabbia e desiderio di giustizia, rifiutando l’idea di cercare vendetta. “Non vogliamo vendetta ma chiediamo giustizia. Spero che in questo senso la legge ci aiuti”, ha affermato Cristina, la madre di Chiara.
La vicenda ha sollevato anche interrogativi su come le istituzioni e la società affrontino il tema della devianza giovanile. Il caso di Chiara Jaconis potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per un’intera generazione di adolescenti a rischio, evidenziando la necessità di interventi più efficaci e tempestivi. La mancanza di un supporto adeguato per i giovani in difficoltà può portare a conseguenze tragiche, come nel caso di Chiara.
Questo tragico incidente ha anche acceso un dibattito più ampio sulle responsabilità civiche e sulla necessità di una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici. I Quartieri Spagnoli, noti per la loro bellezza e cultura, devono affrontare anche le sfide legate alla sicurezza e al comportamento dei giovani. La comunità è chiamata a riflettere su come prevenire simili eventi in futuro e su come garantire un ambiente più sicuro per tutti, in particolare per i turisti e i residenti.