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di Mattia Nesto 31 Gennaio 2022

Con Leggende Pokémon: Arceus il passato remoto è il futuro prossimo

Leggende Pokémon: Arceus, attraverso la mimesi di altri franchise, pone le basi per un rinnovamento della serie.

La natura selvaggia…è davvero dolce  La natura selvaggia…è davvero dolce

Quando ho superato la quindicina di ore non muovendomi, in pratica, dalla seconda area di gioco ho capito che Leggende Pokémon: Arceus, nuova esclusiva per Nintendo Swich, è, citando forse la migliore rivista indipendente di videogiochi, “A Profound Waste of Time”. Già perché grazie all’operazione di mimesi e ispirazione da parte di Game Greak di altri franchise di successo, Monster Hunter in primis (anche nella veste dello spin-off Stories di cui vi abbiamo parlato qui) riesce a donare nuova linfa vitale a una serie di titoli che, non si può proprio negare, si stavano ripetendo con medesime meccaniche da, all’incirca, oltre vent’anni e passa. E invece ecco Leggende Pokémon: Arceus che compie, in un colpo solo, due cambi di direzione gravidi di conseguenze, specialmente per il domani: innanzi tutto, come avevamo scritto anche qui l’intero titolo si presenta come un titolo maturo e destinato a un pubblico più o meno adulto, dove la storia affonda le radici nella mitologia, anzi vera e propria genealogia della serie Pokémon, donando quindi all’appassionato un’esperienza praticamente unica nel suo genere.

Ecco la mappa di Hisui  Ecco la mappa di Hisui

Oltre a ciò, come ho avuto modo di accennare poco sopra, Leggende Pokémon: Arceus rivoluziona, quasi alle radici, l’intero sistema e del gioco e del combattimento. Intendiamoci: il gioco rimane ancora, sostanzialmente, un rpg a turni ma con evidenti novità. Innanzi tutto dimenticatevi la classica sequela di allenatori che, nei vari percorsi di gioco, si dovranno affrontare. Qui il focus non è, giustappunto, nella lotta tra allenatori, ma nello studio, catalogazione e cattura dei Pokémon nel loro habitat naturale. L’ambientazione infatti collocata indietro nel tempo, in un periodo in cui uomini e Pokémon ancora non vivevano assieme, permette al giocatore di vestire i panni di un vero e proprio pioniere, che esplora le terre selvagge dell’isola di Hisui, quella che secoli dopo, sarebbe stata rinominata con il nome di Sinnoh. Esatto, l’ambientazione di Diamante e Perla.

Quindi invece della classica alternanza tra scontri nelle palestre e scontri con gli allenatori nei percorsi, Leggende Pokémon: Arceus pone al centro di tutto le creature e il completamente del Pokedex, anzi il primo Pokedex regionale della storia. Se l’appassionati di lungo corso avrà una serie di veri e propri tuffi al cuore durante il viaggio in Leggende Pokémon: Arceus anche chi è da molti anni fuori da questo mondo, o magari vi è rientrato con Spada e Scudo, troverà “pane per i suoi denti”. Il livello di difficoltà, seppur non proibitivo, mettere alla prova le giocatrici e i giocatori: infatti si potranno scegliere plurimi approcci con i Pokémon, da quelli più stealth con il lancio delle sfere alle spalle a quelli più diretti, che causeranno la reazione collerica della creatura e l’inizio di una battaglia.

L’inserimento poi di Pokémon Alfa e Pokémon regali, creature molto particolari, dotate di una forza superiore alle altre e anche di un ruolo baricentrico nella religione e nel culto di Hisui, fanno il resto, dando a Leggende Pokémon: Arceus una profondità mai vista prima in un gioco Pokémon. Certo, come sottolineato da Digital Foundry a scendere, Leggende Pokémon: Arceus no è esente da difetti dal punto di vista grafico, anzi ne è proprio zeppo.  La grafica è rimasta ferma a poco dopo i primi anni Duemila e Leggende Pokémon: Arceus è proprio disseminato di bug, di texture di bassissima qualità e di una risoluzione deficitaria soprattutto se provato con il dock sul televisore.

 

Eppure, nonostante questi difetti e un certo bilanciamento troppo verso il basso della difficoltà contro i “boss”, come mai, dopo quindici ore di gioco sono ancora lì che catturo Pokémon su Pokémon? Perché se una cosa  Leggende Pokémon: Arceus fa in modo eccellente è il cosiddetto gameplay-loop. Un po’ come in Monster Hunter è la ripetizione creativa la bandiera di Leggende Pokémon: Arceus: tu catturi Pokémon potenti per affrontare altri Pokémon potenti per battere altri Pokémon potenti con in più la voglia di completare il Pokedex in ogni sua forma. Per farlo, infatti, ogni voce avrà un certo livello di completamente, da un minimo di un punto a un massimo di dieci: arrivati a dieci la voce sarà completamente sbloccata. Per farlo occorrerà, ad esempio, catturare un Pokémon di sesso differente per tipo, vedergli fare una certa mossa o, ancora, attirarlo a sé con del cibo. In tal modo non si conoscerà solo la fisiognomia e gli attacchi della creatura, ma anche i suoi gusti e abitudini.

Insomma grazie a un crafting rapido e veloce, a delle animazioni finalmente decenti delle creature e a una trama che, finalmente, farà luce su domande lasciate in sospeso dal 2006, Leggende Pokémon: Arceus è un titolo certamente non perfette ma che vi farà divertire come pochi altri titoli della serie. Anzi, mi spingo a dire di più. Leggende Pokémon: Arceus, seguendo un po’ uno dei leggendari di Sinnoh, rende sì che il passato remoto diventi il futuro prossimo della serie. Giocare (e acchiappare) per credere.

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