Abbiamo seguito il consiglio e ci siamo avventurati nel finale sapendo che sarebbe stata una lettura dolorosa, formativa e in qualche modo necessaria. Fa bene a tutti sbattere la testa contro il muro della realtà, specialmente se siete più o meno coetanei di Zerocalcare e state vivendo in diretta la fine dell’adolescenza prolungata per entrare in quell’abisso di responsabilità e doveri che è il resto della vita.
Zerocalcare ha il dono dell’ironia ma questa volta, più dei feticci degli anni ’80-’90, utilizza la metafora fantasy/distopica tipica della serie tv per affrontare un sacco di paure tipiche di chi si ostina a non voler crescere nonostante l’età anagrafica dica il contrario.
I firmacopie infiniti di Zerocalcare, qui al Lucca Comics
Ricordate come finisce Macerie Prime? C’è un bando di concorso che svolterebbe la vita degli amici di Zero e tutti vogliono tirarlo dentro come nome famoso. Dopo numerose vicende che se le volete sapere vi leggete il libro, c’è una discussione parecchio accesa e ognuno se ne va per la propria strada: chi in paranoia perché sta per diventare padre, chi non riesce più a crescere come coppia, chi vorrebbe un figlio, chi vorrebbe cambiare lavoro e via dicendo.
Che succede sei mesi dopo? Non ve lo diciamo, ma è qualcosa di molto simile alla vita vera e anche se alla fine sembra un po’ Ecce Bombo di Nanni Moretti, nel mezzo ci sono disegni e parole che fanno male e annodano la gola. Magoni che chiunque ha passato almeno una volta nella vita, quando viene meno ogni certezza e s’inizia a contare solo su quello che siamo, che spesso è inferiore a quello che vorremmo essere.
Macerie Prime, come opera complessiva divisa in due libri, è un modo per far pace con se stessi, forte quanto una terapia e leggero solo grazie ai disegnetti e all’ironia che ormai conoscete.
Macerie prime – Sei mesi dopo
Compra | Amazon
Macerie prime
Compra | Amazon