TV e Cinema
di Marco Villa 14 Giugno 2017

​Perché GLOW di Netflix potrebbe essere la vostra nuova serie preferita

Abbiamo visto in anteprima GLOW e siamo entusiasti

 

È estate e fa caldo. Parecchio caldo. Tutto nella norma, per carità, ma di fronte a queste temperature esistono due sole alternative: passare ogni serata in giro, in cerca di un refolo di vento e di aree fresche, oppure rintanarsi in casa con aria condizionata o ventilatore sparato in faccia. In caso facciate parte della seconda schiera, sappiate che presto le vostre sere potranno essere allietate da una serie tv che si candida già tra le migliori dell’anno e che potrebbe diventare facilmente la vostra preferita.

Stiamo parlando di GLOW, serie che sarà disponibile dal 23 giugno per tutti gli abbonati di Netflix. Il titolo è presto spiegato: è l’acronimo di Gorgeous Ladies of Wrestling, progetto realmente esistito negli anni ‘80 che comprendeva il lancio di una federazione di wrestling femminile e relativo canale tv.

 

 

La serie si rifà a quel mondo e racconta proprio le settimane che precedettero il lancio effettivo, con i casting delle lottatrici e il loro addestramento. Un’ambientazione strana e curiosa di suo, che viene spinta ancora più verso il grottesco dal fatto che il casting avviene non nel mondo dello sport, ma in quello del cinema. Perché si sa: il wrestling è il clamoroso punto d’incontro tra il teatro e lo sport, con incontri sceneggiati per filo e per segno e atleti che interpretano veri e propri personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio background narrativo.

Protagonista assoluta di GLOW è Ruth (Alison Brie), attrice trapiantata a Los Angeles dalla provincia statunitense e arrivata a un passo dalla resa, dalla rinuncia al grande sogno di Hollywood. Pur di non tornare a casa sconfitta e delusa, accetta di partecipare al casting di un regista di b-movie in rovina e di un produttore sfondato di soldi, ma senza uno straccio di professionalità. E finisce così nel circo del wrestling. La parola circo non è scelta casualmente, perché Ruth è di fatto la più stabile del gruppo, circondata com’è da personaggi estremi.

 

L’inusualità del tema è senz’altro il primo punto forte di GLOW, il secondo è invece il tono: tutti i protagonisti, nessuno escluso, vive vite piene di sofferenza e insoddisfazione, quando non addirittura di disperazione. Ciononostante, GLOW è una serie brillante come il suo titolo, capace di far ridere e di stupire, senza mai cadere nel dramma al 100%. Del resto tra le autrici c’è Jenji Kohan, già creatrice di Orange Is The New Black, altra serie con cast quasi interamente femminile capace di mischiare i generi. In entrambi i casi, sono donne la maggior parte dei personaggi, tranne quelli in ruoli di potere. E qui arriva l’altro tema della serie, una riflessione amara sul ruolo femminile, che viene magnificamente riassunta dal dialogo che apre la serie e il trailer.

GLOW sarà disponibile dal 23 giugno su Netflix, organizzatevi per bene, perché ne vale davvero la pena.

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